Scusi, che tempo fa?

Dal colonnello Bernacca alle app: tutti pazzi per il meteo

Meteodipendenza

Scusi, che tempo fa? Molti di noi ricordano il colonnello Edmondo Bernacca che ogni sera, prima del Tg delle 20, ci comunicava con il suo fare rassicurante, le ultime previsioni meteo.

Grazie ad un’esposizione chiara ed affidabile, mai sopra le righe, il pubblico televisivo prese confidenza con termini sconosciuti come millibar e isobare.

La trasmissione faceva parte di tre spazi dedicati al meteo, inseriti nel palinsesto Rai e ideati dallo stesso Bernacca. Il meteorologo la condusse dal 1968 fino al 1979 con la sostituzione da parte di Andrea Baroni, salvo poi tornare nel 1982 e lasciare definitivamente il testimone a Guido Caroselli.

Da allora gli italiani sono diventati un popolo di meteo-dipendenti. Leggere o ascoltare le previsioni del tempo, infatti, è uno “sport” quotidiano per 2 persone su 3.  Il 96% dei connazionali si informa sul meteo almeno una volta a settimana, mentre per il 20% è  un’abitudine.

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I mezzi preferiti per sapere che tempo farà sono le app, seguite dai siti Internet, dai programmi tv e dalla radio.

Meteo.it primeggia nel panorama dell’informazione meteorologica nazionale, essendo non solo il sito più noto tra i giovani tra i 18 ed i 44 anni ma anche quello più utilizzato.

In vista del fine settimana, la mania diventa quasi un’ossessione: soltanto il 3% degli italiani non si preoccupa dei dati meteorologici che invece diventano fondamentali in tempo di smart working per scegliere di rimanere  o meno in casa a lavorare incollati al pc.

Appassionati, dunque, ma anche esigenti: il 76% cerca affidabilità nelle previsioni, il 69% costanti aggiornamenti. Per il 76%, poi, il servizio deve essere gratuito e per il 64% facile da usare.

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