Strategia comunicativa
In tutta questa maledettissima storia sui mix vaccinali, è mancata una strategia comunicativa univoca e convincente. Le ambiguità hanno creato fra le persone disorientamento, disagio, apprensione, paure, preoccupazioni, rabbia e malcontento.
Il Governo deve correre ai ripari se è vero che, come sbandiera ogni giorno, intende procedere a ritmi serrati nella campagna vaccinale estiva.
Allora la prima questione cui deve rispondere senza incertezze è quella che riguarda la platea alla quale rivolgersi: i più giovani o gli over 60? Vaccinare i ragazzi per evitare che diventino durante l’estate pericolosi veicoli di varianti o andare a rintracciare gli oltre tre milioni di adulti non ancora immunizzati?
Ai giovani il generale Figliuolo ha chiesto di adottare comportamenti responsabili tanto più in un’Italia destinata a diventare completamente zona bianca.
“Cercheremo di ottenere qualche incremento di forniture” ma proprio nel verbo usato si annida la temuta ambiguità. L’obiettivo comunque rimane quello di riaprire a settembre le scuole in sicurezza. In autunno saranno poi i medici di base ed i pediatri ad assicurare la routine vaccinale.
Durante il periodo estivo però la parola d’ordine rimane sempre la stessa, “flessibilità”, per consentire alle persone di fare i richiami anche in modo dilazionato per non stravolgere del tutto la pianificazione delle vacanze.
Credits: foto Corriere della Sera