Monterotondo – Simone di Ventura chiede l’applicazione del “DASPO Willi”

"Varone e il Pd continuano a sottovalutare un problema dilagante nella sua gravità ... Bimbocrazia al potere", afferma il Consigliere di Monterotondo Bene Comune

Nel corso della riunione straordinaria dei capigruppo convocata martedì 29 giugno dal presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Donnarumma, il Consigliere di minoranza, Simone di Ventura, ha chiesto al sindaco Riccardo Varone, ascoltato in audizione, di facilitare l’applicazione delle norme di pubblica sicurezza in vigore per contrastare la movida molesta.
“Questi strumenti normativi esistono”, ha scritto Di Ventura in un post sul suo profilo Facebook “e sono sempre in maggior numero i Comuni dove si arriva a facilitare un giro di vite sui comportamenti violenti che determinano allarme sociale”. Una delle modifiche ai decreti sicurezza operata dal governo M5S-PD ha introdotto il cosiddetto «daspo Willy», che prende il nome dal caso di Willy Monteiro Duarte, il 21enne pestato a morte nella notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro, in provincia di Roma.
“La norma c’è e va applicata”, continua il Consigliere – avvocato. Le misure del Daspo Willi prevedono (tra l’altro):
– un innalzamento delle multe da 309 a 2.000 euro;
– la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (attualmente va da tre mesi a cinque anni);
– il divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per i protagonisti di disordini o di atti violenza e a «soggetti» che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, per vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope.
“Queste norme hanno trasferito più poteri al Questore che”, spiega Di Ventura, “anche sulla base della sola denuncia, può vietare l’accesso ad un elenco di locali, da sei mesi a due anni … Varone tuttavia non ritiene queste misure al momento necessarie. In audizione ha spiegato di non volere ‘militarizzare la città’. Ha riferito del suo incontro con il Prefetto di Roma e dell’intenzione di procedere intanto con la installazione di telecamere. Su chi dovrebbe monitorare in tempo reale gli accadimenti nel centro storico durante gli orari più a rischio regna però la più grande incertezza. Poche idee e confuse, nessuna iniziativa concreta per arginare la violenza dei week end sotto le nostre finestre, così Varone e il Pd continuano a sottovalutare un problema dilagante nella sua gravità. Restano dunque in essere le misure «ordinarie» previste dal sindaco con le ordinanze restrittive sugli orari di somministrazione degli alcolici, i pattugliamenti rafforzati dei vigili e i progetti di ascolto verso i giovani «violenti» che si ubriacano e scatenato le risse. Più che amministratori con la responsabilità di tutti i cittadini, Varone e i sui assessori sembrano psicologi dell’età evolutiva. Effetti della bimbocrazia al potere”.
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