Guidonia. Gli aerei del Duce

Aerei in volo ed hangars rendono unica la chiesa realizzata durante il Ventennio.

Mentre l’Italia conquista il suo secondo campionato del mondo di calcio e la Germania è teatro di un fondamentale meeting sulla pace nel mondo fra i capi di governo di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, che firmarono l’accordo di Monaco scongiurando momentaneamente l’uso delle armi a Guidonia si costruisce la chiesa Beata Maria Vergine di Loreto. L’opera è realizzata dall’architetto Gino Cancellotti. La Chiesa della Madonna di Loreto (via Camarotta Adorno) sorge in contemporanea con la realizzazione del progetto del centro urbano di Guidonia, fondata nel 1935 intorno al nucleo di laboratori aereonautici accorpati negli anni Venti dal Generale della Regia Aereonautica Alessandro Guidoni. L’edificio della Chiesa è stato edificato in una posizione alta, per “dominare” le abitazioni che sarebbero sorte nella zona circostante. La struttura ha una sola navata di ben quindici metri di altezza e un rosone sulla facciata che poggia su pilastri di sostegno. Sulla parete dell’abside è dipinta Maria con il Bambino sulla casa di Loreto, retta, come è nella iconografia tradizionale, da due angeli; ai lati e in basso si vedono Guidonia e i suoi simboli della città: hangars e aerei in volo (l’affresco è stato eseguito da Antonio Achilli). Il dipinto rappresenta certamente un unicum dato che nelle chiese antiche oppure moderne non compaio mai hangar e neppure velivoli impegnati a volare nel cielo. In realtà, il progetto iniziale presumeva l’erezione di un sacrato Nazionale dell’Aeronautica. Però all’inaugurazione ufficiale della città di Guidonia nel 1937 il Sacrario era l’unico edificio pubblico non ancora completato e ciò, ovviamente, provoca l’ira del Duce. Perciò il progetto iniziale viene successivamente modificato per divenire parrocchia. Il 10 dicembre del 1939, in occasione della festività della Madonna di Loreto, viene solennemente inaugurata. L’Italia nonostante le difficoltà a differenza di quanto si possa pensare in quel periodo è una nazione “vincente”: due titoli mondiali di calcio conquistati consecutivamente, guerra vinta in Spagna, guerra vinta in Etiopia e il Paese può vantare anche il primo pugile italiano a conquistare il titolo di campione del mondo. Il suo nome era Primo Carnera. La situazione del nostro Paese, purtroppo, evolverà negativamente negli anni successivi.

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FGI

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