Dalla Rocca Pia alla “città di Pio”

Il papa che ha “ideato” la costruzione della rocca tiburtina nel corso del suo pontificato riqualifica l’antico borgo toscano di Corsignano

L’antica Tibur è sempre stata una città “vivace” essendo stata spesso caratterizzata da forti conflittualità di vario genere, come nel 1461 quando viene dilaniata dai contrasti tra partito guelfo e partito ghibellino, nonché dalle lotte intestine tra i discendenti della casa Colonna e della casa Orsini, non mancano le aspirazioni d’indipendenza comunale e il  desiderio di non assoggettarsi infine al potere papale. La libertà per i tiburtini sarà solo un sogno dato che saranno costretti ad sottomettersi al potere papale. Proprio per assicurarsi la totale fedeltà degli abitanti di Tivoli Papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini) concretizza la Rocca Pia, nel 1461. Nei secoli successivi l’edificio viene “assorbito” dal Cardinale Ippolito D’Este, poi si trasforma in caserma prima e carcere successivamente. Il papa che ha “ideato” la costruzione della rocca tiburtina nel corso del suo pontificato riqualifica l’antico borgo toscano di Corsignano (suo luogo di nascita) trasformandolo in Pienza, che significa infatti “città di Pio”. L’abitato è situato in Val d’Orcia e non è molto distante dalla strada statale Cassia, antica strada consolare romana che collegava Roma con l’Etruria.

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FGI

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