Suicidio assistito, l’Italia autorizza per la prima volta

Ad Ancona via libera per Mario, tetraplegico da dieci anni

Primo sì in Italia per il suicidio assistito. A chiederlo Mario di Ancona, tetraplegico da dieci anni, ad autorizzarlo il Comitato etico dell’Azienda sanitaria locale (la Asur Marche) verificate le quattro condizioni disposte dalla Corte Costituzionale per accedere al farmaco letale. Ossia essere trattenuto in vita da sostegni vitali; essere affetti da patologie irreversibili; la patologia fonte di sofferenze intollerabili e la capacità piena di prendere decisioni libere e consapevoli. “Adesso mi sento più leggere”, ha commentato l’uomo, “Ho capito che pur rimanendo immobile per tutti questi anni ho fatto una cosa grande”. Ad appoggiarlo l’associazione Coscioni che gli è sempre stato accanto e ha raccolto e depositato 1 milione e 240mila firme per il referendum sull’eutanasia.

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