MONTEROTONDO – Delitto in baraccopoli, il sospettato al giudice: “Sono innocente”

L’avvocato Giorgio Fina di Guidonia difende d’ufficio Adrian Dide, il clochard accusato dell’accoltellamento di Costantin Horonceanu: “Verità ancora da accertare”

“Io non c’entro, sono innocente e non vedevo la vittima da almeno 24 ore”. Sono queste, in sintesi, le parole in sede di interrogatorio di garanzia di Adrian Dide, il 40enne clochard romeno accusato dell’omicidio volontario di Constantin Horonceanu, il 63enne connazionale senza fissa dimora ritrovato cadavere nella sua baracca di via Semblera a Monterotondo la mattina di Natale.

Giovedì 30 dicembre il presunto omicida ha parlato per quasi un’ora e mezza davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli Sabina Lencioni assistito da un interprete romeno e dall’avvocato Giorgio Fina, il legale di Guidonia assegnato d’ufficio.

“Siamo contenti che il Giudice non abbia convalidato il fermo del mio assistito accogliendo le nostre tesi difensive che fanno vacillare l’accusa – commenta l’avvocato Fina – L’udienza è stata intensa ed il mio assistito ha risposto a tutte le domande del Giudice affermando chiaramente la propria innocenza e ricostruendo in modo lineare i fatti senza contraddizioni”.

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“Il mio assistito – prosegue il legale – è profondamente sconvolto sia per quanto accaduto alla povera vittima sia per il suo improvviso coinvolgimento nelle indagini ed è anche preoccupato per il proprio piccolo figlio che vive in Romania e per i propri familiari. In questa fase delle indagini, anche se il contesto sociale coinvolge soggetti fragili e spesso trascurati, tutti i nostri sforzi sono rivolti all’accertamento della verità e, nel massimo rispetto della memoria della vittima, ogni giorno lavoriamo per ricostruire quanto accaduto nell’interesse del mio assistito. Il Giudice, pur non confermando il fermo, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere del mio assistito ed abbiamo già formulato istanza di riesame al Tribunale di Sorveglianza che nei prossimi giorni valuterà l’eventuale sussistenza delle esigenze cautelari.

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Nei prossimi giorni sarà anche effettuato l’accertamento tecnico scientifico sul materiale raccolto dagli inquirenti che potrà contribuire a ricostruire quanto accaduto confidando che emergano ulteriori elementi che scagionino il mio assistito”.

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