Monterotondo – Malamovida e auto in fiamme, verso la sorveglianza per la giornalista Cinzia Fiorato

Oggi vertice in Prefettura. La coppia: "E' stato un avvertimento, continueremo la nostra battaglia di civiltà"

La Prefettura si avvia a disporre un servizio di vigilanza a protezione della giornalista Cinzia Fiorato, del compagno, l’avvocato Vincenzo Iacovino, e della loro abitazione, nel centro storico di Monterotondo. Ha un primo sviluppo l’incendio, probabilmente doloso, della Land Rover della coppia che sviluppandosi sabato notte ha mandato a fuoco anche altre due auto parcheggiate a fianco, in piazza della Libertà. Un gesto vile secondo la coppia e ritorsivo per le loro continue denunce sulla malamovida nel cuore di Monterotondo, spesso caratterizzata da schiamazzi notturni, grida, risse.

VERTICE IN PREFETTURA

Oggi pomeriggio vertice in videocollegamento con la Prefettura tra il prefetto Piantedosi, il sindaco di Monterotondo Varone e il comandante dei carabinieri il colonnello Albanese.

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Secondo Iacovino e Fiorato la pista dell’avvertimento sarebbe  molto concreta. Tanto che lo stesso avvocato già nella notte di sabato si era rivolto a chi aveva dato fuoco al loro Suv direttamente su Facebook ricordando le 10 denunce presentate nel corso del tempo da lui e dalla compagna in difesa del decoro di piazza della Libertà dai teppisti della malamovida. “Non ci fermerete mai, miserabili! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità“.

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LA GIORNALISTA: “IL PREFETTO MI HA ESPRESSO SOLIDARIETA'”

Mi ha appena chiamata il Prefetto di Roma“, ha scritto oggi la giornalista sul suo profilo, “Ci ha espresso grande solidarietà e vicinanza e ha assicurato che si occuperà personalmente della situazione di Monterotondo e che porrà rimedio secondo i poteri a lui attribuiti dalla legge alle criticità evidenziate e denunciate. Una vicinanza importantissima per noi ma soprattutto per la città.

Il Prefetto ha garantito che sarà presa ogni misura prevista dalla legge per arginare la criminalità, il degrado e gli aspetti più devastanti sul territorio del fenomeno malamovida. Ci ha tenuto a dirmi che a Roma è stato adottato un protocollo in accordo con il sindaco Gualtieri che sta dando già i primi risultati. Mi ha assicurato che resteremo in contatto e che ci terremo informati a vicenda su ogni sviluppo. Dal canto mio io non posso far altro che ribadire, senza alcun pregiudizio ideologico o politico, che noi cittadini chiediamo solo il rispetto della legge e dei diritti costituzionalmente garantiti: il sonno, la tranquillità, la salute e la sicurezza, diritti primari e insopprimibili né condizionabili da altre esigenze, comprese quelle delle attività commerciali o di qualsiasi altra iniziativa economica, come confermato dal Consiglio di Stato più volte.

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Ora ci si metta seduti a un tavolo e ci si spogli di ogni personalismo istituzionale. Il commercio è libero fino a che non viene compromesso il diritto naturale e costituzionale. La liberalizzazione è calmierata da norme che tutelano il territorio, come sancisce il T.U. sulla pubblica sicurezza e il T.U. sugli enti locali. Il centro storico va protetto e salvaguardato. I residenti hanno diritto di godere dei loro beni e della loro vita familiare. Noi non faremo alcun passo indietro e continueremo a chiedere l’intervento delle autorità per il rispetto della legge in tutte le sue espressioni. Ringrazio l’associazione Insieme per il Centro Storico, il suo direttivo e i suoi iscritti per la determinata presa di posizione e il coraggio di unirsi in questa battaglia di civiltà

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