Elezioni politiche: tutto sul voto

Si voterà per la prima volta dopo la riforma del taglio dei parlamentari

Domenica 25 settembre si vota. Sarà il primo rinnovo del Parlamento dopo la riforma. Queste elezioni politiche sanciranno, infatti, l’entrata in vigore della riforma del taglio dei parlamentari che è stata confermata dal referendum del 20 e 21settembre 2020.

Al neo Parlamento spetterà poi votare la fiducia al nuovo Governo, che prenderà il timone del Paese dopo le dimissioni del premier Mario Draghi.

In contemporanea alle politiche si svolgeranno le elezioni regionali in Sicilia: pure in questo caso si tratta di un voto anticipato anche se solo di alcune settimane.

I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23.

Non è stata accolta infatti la proposta avanzata da alcuni partiti di votare anche nella giornata di lunedì.

Lo scrutinio per le elezioni politiche inizierà alle ore 23 del 25 settembre, subito dopo la chiusura delle urne.

LA LEGGE ELETTORALE

La legge elettorale attualmente in vigore in Italia è il Rosatellum, già utilizzato in occasione delle elezioni politiche del 2018. In virtù della riforma del numero dei parlamentari, verranno eletti 400 deputati e 200 senatori.

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Il Rosatellum è una legge elettorale che prevede il 61% dei parlamentari eletti con il sistema proporzionale e il 37% con quello maggioritario attraverso dei collegi uninominali. Il restante 2% è riservato al voto delle circoscrizioni Estero.

Nella parte maggioritaria l’Italia viene suddivisa in diversi collegi uninominali sia per la Camera sia per il Senato: verrà eletto in Parlamento il candidato in corsa che risulterà essere il più votato.

Nei seggi agli elettori saranno consegnate due schede: una per l’elezione della Camera e una per l’elezione del Senato a cui, per la prima volta, potrà partecipare anche la fascia di età tra i 18 e i 24 anni.

Su entrambe le schede si potranno fare al massimo due segni, barrando il nome del candidato nel collegio uninominale ed eletto con il sistema maggioritario (ossia vince il candidato che prende più voti) o barrando il simbolo del partito, o uno dei partiti, che lo sostengono nei collegi plurinominali, qui i seggi verranno assegnati in proporzione al numero di voti raccolti dai singoli partiti.

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Non sono previste le preferenze: se si scrive il nome di un candidato sulla scheda, il voto viene annullato.

Le liste dei candidati nei collegi plurinominali sono infatti bloccate. Sono già state scelte dai partiti e depositate nelle scorse settimane al Ministero dell’Interno.

I contrassegni o simboli ammessi sono 75, con 2 coalizioni e il terzo polo in gara, più moltissime liste indipendenti. Nella giornata del 25 si vota infatti per eleggere il nuovo Parlamento italiano, che voterà a sua volta la fiducia al prossimo governo della repubblica.

In lizza sono in totale 1.314 i candidati per i collegi uninominali e 2.265 quelli per i collegi plurinominali della Camera. Per il Senato, sono 646 i candidati per i collegi uninominali e 1.197 quelli per i collegi plurinominali. Per il voto all’estero, sono presenti 95 candidati per la Camera e 41 per il Senato.

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