TIVOLI – “Mafia 2.0-21”, l’ultimo libro del giornalista ennese Josè Trovato

Oggi pomeriggio la presentazione alle Scuderie Estensi

Nuove presentazioni romane per il giornalista ennese Josè Trovato, che sarà stamattina all’Istituto Tecnico Tecnologico Statale Alessandro Volta di Guidonia e nel pomeriggio alle Scuderie Estensi di Tivoli per presentare il suo libro “Mafia 2.0-21, nel cuore della Sicilia comandano iene, sciacalli e i maggiordomi di Totò Riina”.
La presentazione rientra nell’ambito delle attività organizzate dal responsabile cultura della DC di Guidonia, Andrea Maria Di Blasi, originario della provincia di Enna, recentemente nominato anche commissario del partito per l’intero centro Italia.
Andrea, che proviene da Barrafranca, vive nel Lazio da qualche anno ed è uno sceneggiatore sia di testi per cinema che per il teatro. È un uomo impegnato nella cultura e di recente ha vinto il premio Cartagine 2.0 – afferma Trovato -. Sarà un piacere incontrarlo e sentire da lui i progetti a cui sta lavorando in questo periodo.
Peraltro sono contento di aver ricevuto un invito del genere da un partito storico come la DC, anche se è notorio che personalmente non ho mai fatto politica e non ho mai avuto alcuna tessera di partito. Non vedo l’ora di incontrare i ragazzi della scuola, al mattino, e di partecipare a questo incontro a Tivoli nel pomeriggio. È un’esperienza di cui sono grato agli organizzatori e sono certo che sarà un successo”.
“Mafia 2.0-21” chiude una trilogia di testi sulla mafia dell’entroterra siciliano – il primo fu “La mafia in provincia di Enna – Una storia negata”, uscito nel 2008, e il secondo “Mafia balorda” del 2015 – con cui l’autore ha sviscerato dinamiche criminali che affondano le proprie radici nella storia.
A Enna esistevano gruppi mafiosi negli anni ’70 e ’80 – prosegue l’autore – e si dice addirittura che il vecchio Genco Russo, di fronte a problematiche di spessore, usasse dire che, da Palermo, andava a chiedere consiglio “alla montagna”, riferendosi a uno storico capomafia ennese noto per carisma e saggezza, anche se mi rendo conto di quanto sia un ossimoro definire saggio un mafioso.
A Enna sono stati scoperti superlatitanti come Di Fazio e Emmanuello, e questa provincia ospitò mesi di riunioni che produssero, nel 1992, la più sanguinaria strategia stragista mai prodotta da un’organizzazione criminale in Europa e in Occidente.
Le  tragiche uccisioni dei magistrati Falcone e Borsellino furono deliberate proprio a Pietraperzia. E quelli che furono i vivandieri, i maggiordomi di Totò Riina, oggi sono tornati in auge e da un paio d’anni sono i nuovi capi della mafia provinciale.
Nel mio libro parlo di queste storie, ma non solo”.
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