Le famiglie avevano già versato l’acconto e i ragazzi avevano preparato le valigie. Ma il Viaggio di Istruzione a Madrid e Toledo non si farà.
Per questo da venerdì 7 marzo è iniziata una protesta da parte degli studenti del Liceo statale “Gaio Valerio Catullo”, l’Istituto di via Tirso a Monterotondo che ospita il Liceo Classico, il Liceo delle Scienze Umane e il Liceo Linguistico.
Venerdì a scioperare sono stati i ragazzi delle terze e quarte superiori dei tre indirizzi a seguito della circolare emanata 24 ore prima dalla Preside Giuseppina Frappetta.
Con grande rammarico, infatti, il Capo d’Istituto, aveva informato studenti, famiglie, docenti e personale Ata, che l’agenzia alla quale era stata aggiudicata l’organizzazione del viaggio in Spagna aveva comunicato di non essere più disponibile alla pianificazione dei servizi richiesti come da capitolato.
“Essendo l’unica agenzia partecipante, non è possibile procedere con lo scorrimento della graduatoria”, ha spiegato inoltre la Dirigente Scolastica.
Spiegazioni che evidentemente non hanno lenito la delusione di alunni e genitori.
Venerdì i ragazzi di terza e quarta hanno scioperato e annunciano di voler fare altrettanto domani, lunedì 10 marzo, insieme ad altre classi dell’Istituto via Tirso.
L’ingresso del Liceo statale “Gaio Valerio Catullo” di via Tirso a Monterotondo
I GENITORI: “PER GLI STUDENTI DEL LINGUISTICO MAI UNA GITA ALL’ESTERO”
“I ragazzi – spiega una mamma che venerdì scorso ha contattato la redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv – stanno portando avanti la protesta con scioperi perché la scuola non è riuscita neanche quest’anno a mandare le classi in gita scolastica.
Purtroppo è un problema che sta assumendo proporzioni enormi dato che ci sono classi del Linguistico che non hanno mai fatto un’uscita didattica all’estero.
La protesta è partita dall’annullamento a poche settimane dalla partenza dei viaggi programmati e in parte da noi già pagati a Madrid, Atene, Dublino.
I ragazzi proseguiranno con il loro sciopero anche la prossima settimana”.
Giuseppina Frappetta, Dirigente Scolastica del Liceo statale “Gaio Valerio Catullo” di Monterotondo
LA PRESIDE: “TROVEREMO UNA SOLUZIONE PER LE QUINTE. GLI ANTICIPI RESTITUITI”
“La scuola si sta adoperando per la ricerca di una possibile soluzione per le classi quinte – ha sottolineato la Preside Giuseppina Frappetta nella circolare emanata giovedì 6 marzo – Infatti, per poter procedere, in questa fase, all’affidamento diretto ad altre agenzie che non hanno partecipato alla precedente gara è necessario che l’importo complessivo dei viaggi ancora in essere non superi la soglia di 140.000€ come previsto dal Nuovo Codice degli Appalti (D. Lgs 36/2023).
Ciò non sarebbe applicabile se si prevedesse anche la partecipazione delle classi terze e quarte. Nell’ottica di favorire la più ampia fattibilità del viaggio, per le classi quinte, potrebbe essere utile anche estendere il periodo di svolgimento al mese di Maggio e tenere in considerazione il previsto margine del 5% di aumento del costo”.
Nella stessa circolare la preside tranquillizza anche i genitori che avevano già versato l’acconto di 325 euro entro venerdì 7 marzo per il Viaggio di Istruzione a Madrid e Toledo.
“Gli acconti già versati dalle famiglie delle classi terze e quarte – spiega la Dirigente Scolastica Giuseppina Frappetta – saranno restituiti previa compilazione dell’allegato modulo di richiesta di rimborso da inviare all’indirizzo mail rmpc40000t@istruzione.it con oggetto “Richiesta di rimborso acconto viaggio a Madrid”.
Le famiglie degli studenti delle classi quinte che non hanno ancora effettuato il versamento dell’acconto potranno usufruire di un’eventuale riapertura dell’evento Pago in rete non appena si avranno informazioni certe sull’esito della nuova procedura”.
La 60enne italiana scesa da casa con una pistola ad aria compressa mentre gli studenti protestavano
IL PRECEDENTE: SPARI DAL BALCONE PER IL TROPPO RUMORE DEI RAGAZZI
La protesta iniziata venerdì scorso al Liceo statale “Gaio Valerio Catullo” di Monterotondo richiama alla memoria un fatto avvenuto un anno fa e balzato all’attenzione delle cronache nazionali.
Verso le 8,30 del 26 Gennaio 2024 gli studenti stavano protestando a causa della mancata approvazione della Settimana di Didattica Alternativa, bocciata da parte del corpo docenti, quando da un’abitazione adiacente alla scuola furono esplosi alcuni colpi con un fucile ad aria compressa e due alunni rimasero feriti (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
La protagonista del caso fu una donna italiana di circa 60 anni residente in via Tirso a suo dire esasperata dal caos quotidiano che gli studenti creano nella strada senza uscita dove ha sede l’Istituto Superiore.
“I ragazzi fanno troppo rumore, sono anni che va avanti questa storia: non ce la faccio più”, si sarebbe sfogata successivamente coi carabinieri e gli agenti della Polizia Locale.
In una lettera alla redazione gli studenti raccontarono che a sparare con un fucile sarebbe stato il figlio della donna, mentre la 60enne è scesa in strada impugnando una pistola ad aria compressa tra la folla di studenti che manifestavano (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).