Quando lei lo ha piantato, lui ha iniziato a insultarla e umiliarla, tormentandola con appostamenti, pedinamenti, messaggi.
Un vero e proprio incubo.
Per questo martedì 10 giugno il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado per maltrattamenti a tre anni di reclusione un 41enne libero professionista iraniano residente a Guidonia Montecelio.
Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Antonella Garcea e Maria Grazia Patrizi – ha condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli, andando anche oltre la richiesto del pubblico ministero di una pena di 2 anni e 10 mesi, tuttavia ha assolto l’imputato dall’accusa di maltrattamenti anche ai danni del figlio 11enne perché il fatto non sussiste.
Secondo la ricostruzione dei magistrati, i comportamenti vessatori dell’uomo nei confronti della moglie, una connazionale di 39 anni costituitasi parte civile nel processo, sarebbero iniziati a giugno 2019.
Violenza fisica, intimidazioni, umiliazioni, ingiurie e minacce.
A dire della moglie l’ex marito si sarebbe appostato più volte sotto casa senza motivo, molestandola con telefonate, sms, messaggi WhatsApp e posta elettronica.
Il Tribunale di Tivoli ha condannato il 41enne iraniano al risarcimento dei danni patiti dalla ex moglie da liquidarsi in separata sede e al pagamento delle spese di costituzione di parte civile pari a 2.206 euro.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.