La pediatra che ha rimpatriato a Malpensa la piccola di poco più di un anno nata a Kiev, in Ucraina, che chiameremo Marianna, e che è stata concepita tramite una maternità surrogata con fecondazione eterologa praticata da una coppia piemontese, che poi non è mai venuta a prenderla, si chiama Carolina Casini. La donna vive a Capena, e dal 2005 è Dirigente Medico nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma …
La 49enne Casini è anche attivista della Croce Rossa Internazionale dal 2009, è Direttore Sanitario della CRI Lazio e ha partecipato a diverse missioni tra cui Lampedusa, Gaza, il Kenya, il Bangladesh…
Secondo lei questo episodio potrebbe essere strumentalizzato dai detrattori della maternità surrogata?
Questa possibilità c’è. Ma le mie idee personali non contano, io sono una volontaria di Croce Rossa, e uno dei nostri principi è la neutralità. Sono un medico che assiste tutti coloro che ne abbiano bisogno senza distinzioni politiche, razziali, religiose. Posso però esprimere la meraviglia di questa bambina e la rabbia che mi ha fatto vederla abbandonata da due genitori irresponsabili che, dopo averla fortemente voluta, alla volontà non hanno fatto seguire accudimento e cura.
Cosa pensa della coppia piemontese che è ricorsa alla pratica “dell’utero in affitto”?
Questi genitori sono stati inadatti, come sono talvolta anche molti genitori naturali…
TROVATE IL RESTO DELL’INTERVISTA SUL NUMERO ODIERNO DEL SETTIMANALE TIBURNO, CARTACEO O DIGITALE.