GUIDONIA – Campo rom, altri 11 mila euro di contributi per aiutare tre famiglie

Sono 17 i nuclei rimasti senza baracca e assistiti dal Comune: la spesa totale finora è di 42 mila euro

Almeno per il momento sale a 17 il numero delle famiglie rom domiciliate presso il campo abusivo dell’Albuccione di Guidonia, interessate dalla distruzione delle proprie baracche a causa del devastante incendio del 12 agosto scorso e assistite dall’amministrazione comunale, in vista dello sgombero definitivo programmato per il prossimo 15 ottobre.

Le ultime tre famiglie rom vengono sostenute nel reperire una soluzione abitativa idonea attraverso l’erogazione di contributi straordinari per complessivi 11 mila euro.

E’ quanto emerge da 3 determine firmate venerdì 27 settembre dal dirigente alle Politiche Sociali Aldo Cerroni.

Così con la determina numero 105 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA - il dirigente ai Servizi sociali Aldo Cerroni ha concesso un contributo straordinario di 4 mila euro alla signora S. H. e ai suoi familiari S. R., S. C., S. M., S. L., S. V. e S.F., tutti risultanti facente parte del nucleo numero 12 nel censimento eseguito il 19 dicembre 2023 dalla Polizia Locale: dal provvedimento si evince che la famiglia rom ha abbandonato il campo abusivo all’indomani dall’incendio del 12 agosto scorso e ha sottoscritto il patto di corresponsabilità.

Con la determina numero 106 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA – viene concesso il contributo straordinario di 4 mila 500 euro alla signora S. S. e ai propri familiari  S. S., S. A., S. L., S. C., S. R., S. T., S. T. e S. C., anch’essi registrati nell’ultimo censimento svolto dalla Polizia Locale e identificati come nucleo numero 10.

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Infine con la determina numero 107 –  CLICCA E LEGGI LA DETERMINA – i Servizi sociali hanno concesso un contributo di 2 mila 500 euro alla signora I. B. e ai suoi familiari S. S., S. R. S. A., S. S. S. e I. G., già identificati quale nucleo numero 43 durante il censimento della Polizia Locale.

Dagli atti emerge che le tre famiglie che hanno sottoscritto il cosiddetto patto di corresponsabilità, manifestando la volontà di allontanarsi dall’accampamento e di reperire una soluzione abitativa idonea rispetto alle baracche fatiscenti, prive di servizi igienici e fognature in cui hanno vissuto finora all’Albuccione.

Dalle 5 determine emerge inoltre che le famiglie rom hanno espresso la necessità dell’intervento straordinario previsto dalla Delibera numero 176/2023 con cui la Giunta Comunale guidata dal sindaco Mauro Lombardo ha deciso di avviare un percorso programmatico e funzionale al rientro nella disponibilità pubblica dell’area occupata dal campo rom non autorizzato, stabilendo di destinare al progetto interventi di sostegno sociale quali contributi straordinari destinati alla ricerca e al reperimento di ulteriori soluzioni abitative idonee (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Con le ultime tre famiglie destinatarie del contributo straordinario sale a 17 il numero dei nuclei rom assistiti dall’amministrazione comunale dopo il devastante incendio del 12 agosto scorso per una spesa complessiva di 42 mila euro.

Vale la pena ricordare che giovedì scorso 26 settembre erano stati erogati a 5 nuclei familiari contributi straordinari per complessivi 15 mila 500 euro (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Tra martedì 3 settembre e mercoledì 4 settembre, il Comune di Guidonia Montecelio aveva già stanziato 9 mila euro di contributi straordinari per altre sei famiglie rom domiciliate presso il campo abusivo dell’Albuccione alla ricerca di una soluzione abitativa.

In particolare, martedì 3 settembre erano stati stanziati 8 mila euro per 5 famiglie (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Mercoledì 4 settembre, ulteriori mille euro a favore della sesta famiglia rom (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Giovedì 19 settembre altri 6 mila 500 euro di contributi complessivi a 3 nuove famiglie (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

I contributi straordinari sono finanziati dalla Regione Lazio e il coordinamento dell’ufficio di Piano di Zona ha concesso l’autorizzazione all’utilizzo per i cosiddetti “progetti di vita”, quali progetti di inclusione sociale e di sostegno alle fragilità.

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