VIDEO Guidonia – Il popolo dei fischietti di nuovo in piazza e intanto per l’impianto TMB si lavora anche di domenica

Il popolo dei fischietti è tornato a farsi sentire. Lo scorso 18 febbraio, circa 500 manifestanti si sono dati appuntamento in piazza Matteotti per proseguire nella loro protesta contro i lavori per la costruzione dell’impianto TMB che sta sorgendo a monte della discarica dell’Inviolata. Da registrare la nuova assenza dell’Arpa Lazio che in un comunicato giustificava la decisione con la necessità di un’analisi più accurata dei dati provenienti dal monitoraggio dell’inquinamento nell’aria e nell’acqua. Una delegazione delle associazioni ambientaliste ha presentato al sindaco di Guidonia, Eligio Rubeis, una raccolta di 1500 firme. La richiesta è quella di bloccare i lavori dell’impianto e di partire con la bonifica del sottosuolo, inquinato negli anni dal percolato prodotto dai rifiuti.
Nel frattempo, i lavori di costruzione dell’impianto TMB procedono senza sosta. Come testimoniano le immagini esclusive di Tiburno.tv, effettuate domenica scorsa, si lavora anche nei giorni festivi per permettere l’apertura dell’impianto alla metà di marzo.
Cominciano a sorgere problemi anche per la chiusura definitiva della discarica dell’Inviolata, decretata dal sindaco Rubeis con un’ordinanza dello scorso 12 febbraio. I 49 comuni che sversavano rifiuti nell’impianto gestito dalla EcoItalia 87, stanno lentamente entrando in crisi. A Tivoli la situazione sta raggiungendo livelli critici con i cassonetti ricolmi ed il pericolo di un’emergenza sanitaria sempre più concreto. Smentita dal sindaco di Guidonia anche la possibilità paventata nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, e dall’assessore alle politiche ambientali Civita. I due avevano chiesto ai 49 comuni di portare i rifiuti a Colfelice per differenziarli e, la parte di indifferenziata rimanente, sarebbe stata portata ancora nella discarica dell’Inviolata. Secca la smentita del sindaco Rubeis che ha ribadito di nuovo la chiusura definitiva dell’impianto. Per sapere che fine faranno i rifiuti di tutti i 49 comuni che non possono più sversare all’Inviolata, saranno decisivi i prossimi giorni.

Marco Scipioni

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