Quando vinse la prima edizione del concorso di Tiburno βNati per vincereβ aveva appena tredici anni. Oggi che ne ha 23 Roberta continua, con la grinta di sempre, a comunicare la sua straordinaria gioia di vivere ballando. Una dimensione, quella della danza, che la fa stare bene e che a suo parere andrebbe spogliata una volta per tutte dallo stereotipo che vuole identificarla con lβideale di magrezza assoluta. Nel suo modo di essere solare e positivo, nellβintegritΓ dei suoi valori, abbiamo ritrovato la stessa Roberta e abbiamo scoperto che nel suo futuro cβΓ¨ un progetto lavorativo che le fa onore: diventare unβ infermiera impegnata nellβarea di emergenza del pronto soccorso.
Come nasce questa tua scelta?
“Dopo il liceo socio psico pedagogico, con indirizzo biologico sanitario, ho deciso di seguire le orme degli altri infermieri della famiglia, i miei zii e mio fratello. Come loro sento di avere una spiccata propensione ad aiutare gli altri e il mio desiderio, dopo la laurea in Scienze Infermieristiche che sto per conseguire, Γ¨ frequentare un master in βarea critica β per specializzarmi come infermiera di pronto soccorso. A livello caratteriale sono piΓΉ portata ad agire in questβarea dellβospedale sotto pressione la mia adrenalina alimenta ancora di piΓΉ la grinta per svolgere al meglio il mio lavoro”.
Come si fa a rimanere distaccati in situazioni di emergenza ?
“
Sei una ragazza iperattiva, studi, fai tirocinio e continui a coltivare la tua grande passione per la danza, qual Γ¨ il segreto per riuscire a far tutto?
“La grande forza di volontΓ . Sono una persona molto dinamica ma equilibrata, ho una tabella di marcia che seguo costantemente, programmando cerco di riuscire a far tutto. La passione che metto in quello che faccio Γ¨ sicuramente un altro ingrediente per la giusta riuscita”.
La danza Γ¨ anche un modo per dimostrare la tua esuberanza?
“Certamente. Mi Γ¨ sempre piaciuto stare al centro dellβattenzione, credo che una ballerina non possa essere tale se non vuole avere gli occhi addosso. Deve dimostrare quello che sa fare di fronte agli spettatori e allo stesso tempo saper ballare per se stessa”.
Le ballerine spesso si trovano di fronte al dilemma della forma fisica, cosa ne pensi?
“Sono fermamente convinta che la danza non debba paragonarsi necessariamente a un corpo esile e se fosse per me abbatterei una volta per tutte gli stereotipi della danza, soprattutto classica, legata al fenomeno dellβanoressia. Lβimportante Γ¨ stare bene con se stessi mentre si balla perchΓ© lβobiettivo della danza Γ¨ renderci ancora piΓΉ forti, belli e armoniosi, in equilibrio con noi stessi, solo cosΓ¬ si puΓ² emozionare il pubblico”.
Lβ8 marzo Γ¨ alle porte: il tuo messaggio a tutte le donne.
“Dare piΓΉ importanza alla prevenzione perchΓ© esami semplici come la mammografia e il Pap Test sono ancora oggi troppo sottovalutati. Credo che cultura della prevenzione sia un concetto molto ampio e cosΓ¬ importante da rendere necessari progetti educativi sin dalla tenera etΓ per formare nel tempo adulti piΓΉ consapevoli . Durante questi anni di studio abbiamo portato lβeducazione sanitaria anche nelle scuole ed Γ¨ stata unβesperienza molto significativa”.
Tu che ormai sei diventata una donna, come ti definisci rispetto alla societΓ di oggi?
“Sono una femminista convinta. Do pienamente fiducia alle donne, alle grandi donne, una su tutte, mia madre. Credo che quello femminile sia il sesso forte, sia a livello psicologico sia sociale. Siamo capaci ci fare piΓΉ cose contemporaneamente, abbiamo una soglia di sopportazione al dolore molto piΓΉ alta, una marcia in piΓΉ persino quando stiamo male. Noto perΓ² un modo di comportarsi di alcune donne, la maggioranza, che offusca negativamente le doti e i valori di altre ragazze. Manca il senso del pudore, dellβestetica, si sono persi molti principi e valori di una volta. La donna dovrebbe essere bella in tutto, dentro e fuori, Γ¨ importante divertirsi, ma con coscienza”.
Marta Rossi