Insomma, metà – la parte al piano terra – già abitata dagli extracomunitari e il resto un cantiere aperto sulla carta pronto ad accoglierne altri rispetto ai primi 50 arrivati nelle settimane scorse.
La Polizia locale ha ottenuto dal pubblico ministero Stefania Stefania la convalida del sequestro dei locali al seminterrato e al primo piano e il magistrato ha aperto un procedimento penale per accertare l’autore dell’eventuale abuso edilizio.
Un’operazione partita con un bando dell’amministrazione comunale di Tivoli per cercare sul mercato locale un immobile adatto ad ospitare rifugiati sbarcati a Lampedusa. L’indagine della Polizia locale diretta dal capitano Silvia Negri è appena iniziata e nei prossimi giorni dovrà vagliare la posizione di diversi soggetti coinvolti a vario titolo. Per ora è stato nominato custode giudiziario Bruno Adinolfi.
La replica del gestore, Sorgente spa
Si tratta di un abuso molto limitato, secondo l’avvocato Giovanni Maria Benucci, direttore generale di Sorgente Spa, gestore di “Villa Olivia”.
“Abbiamo appreso ora del sequestro e non siamo noi i diretti interessati, perché abbiamo affittato i locali a un gruppo immobiliare che si occupa anche di iniziative sociali – spiega Benucci – ma da quanto ci è stato riferito dalla Him, sarebbero stati sequestrati solamente due bagni e una parte di cantina. La società ci ha già spiegato di avere tutte le carte in regola e le autorizzazioni che sono state legittimamente rilasciate nel tempo. Insomma, non ci sono abusi”.
L’avvocato si sofferma sull’aspetto sociale dell’operazione. “Riteniamo meritoria questa iniziativa della Him, visto che stiamo parlando di soggetti deboli, cittadini stranieri che hanno richiesto la protezione internazionale di secondo livello: è tutto autorizzato dalla Prefettura”.
Marcello Santarelli