Maggiorazioni domenicali, integrazioni sullindennità di malattia e buoni pasto. Questi i tagli previsti finora, denunciati dalla Flaica, che i vertici Ikea (151mila lavoratori e fatturato annuale di 29 miliardi, con 21 punti vendita in Italia e 6,5mila dipendenti) hanno deciso lo scorso 29 maggio senza neppure consultare i sindacati.
Ma i lavoratori domani avranno anche un motivo in più per scioperare: Allinterno di Ikea la democrazia è imbavagliata continua Desiderati . Non è infatti permesso di effettuare le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori da parte di Cgil, Cisl e Uil e i nostri iscritti sono stanchi di non avere voce in capitolo in azienda pure essendo molto rappresentanti. E un peccato che aziende importanti a livello mondiale come è Ikea solo in Italia non consentano ai lavoratori di eleggere direttamente i loro rappresentanti sindacali, invece di accontentarsi di nomine burocratiche dettate dalle gerarchie sindacali. Durante lo sciopero i dipendenti della Flaica terranno un presidio davanti all’ingresso della sede Ikea di via Anagnina.