Di Vincenzo si trovava sulle Dolomiti da sabato quando era arrivato da solo per trascorrere qualche giorno in alta montagna e dedicarsi ad una delle sue passioni, le escursioni. Lunedì mattina si era incamminato per il monte Cristallo portando con sé tutta l’attrezzatura necessaria per l’arrampicata visto che il sentiero alpinistico è considerato di difficoltà alta. Mentre saliva sulla sua strada ha incrociato un gruppo di tre alpinisti, probabilmente le ultime persone che lo hanno visto ancora in vita, gli stessi che hanno lanciato l’allarme quando durante la discesa hanno notato il corpo senza vita del 42enne decine di metri sotto il sentiero.
Ancora da ricostruire la dinamica che ha portato alla tragedia e sarà l’esito dei rilievi effettuati sul luogo dell’incidente a far chiarezza su cosa sia successo. Sul posto sanitari e volontari del Soccorso Alpino, il Suem 118 intervenuto con l’elicottero e militari della Stazione della Guardia di Finanza di Cortina.
Quello che si sa è che il maggiore è precipitato da un’altezza di oltre centro metri, indossava il caschetto di protezione, e lungo il percorso della caduta sono stati trovati gli attrezzi per la scalata e lo zaino aperto. Probabilmente era proprio nello zaino che erano custoditi i documenti d’identità andati persi, tanto che è stato possibile identificare con certezza il corpo senza vita solo all’arrivo dei famigliari di Di Vincenzo che hanno dovuto riconoscere la salma.
