Alessia Pieretti nacque a Roma il 13 maggio 1976

Nel suo percorso di campionessa di pentathlon ha conseguito i seguenti risultati:
    •    I Mondiali;
    •    Versavia 2005 dove vinse la medaglia di bronzo nel pentathlon moderno con staffetta a squadre;
    •     Gli Europei;
    •    Montepulciano 2005 dove vinse la medaglia di bronzo nel pentathlon moderno con staffetta a squadre;
    •    Budapest 2006 dove vinse la medaglia di bronzo nel pentathlon moderno a squadre;
    •    Riga 2007 dove vinse la medaglia d’oro nel pentathlon moderno a squadre.
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Abbiamo intervistato Alessia Pieretti nella nostra scuola Raffaello Giovagnoli; la campionessa ci ha messo a nostro agio, infatti aveva un tono pacato ed era molto tranquilla:
    •    Qual è tra i 5 sport del pentathlon il tuo preferito? Preferisci la gara a squadre o quella individuale?
“L’amore della mia vita” è la corsa, infatti ora che ho smesso di allenarmi continuo solo a correre, però sono bellissimi tutti gli sport; in gara lo sport che mi piaceva e mi divertiva di più era l’equitazione. Preferivo la gara a squadre perché non sentivo la tensione, nella gara a staffetta era divertimento puro.
    •    Che emozioni si provano ad essere campionessa europea?
In realtà l’emozione più grande l’ho provata quando ho vinto la finale della coppa mondiale, anche se pure i campionati europei sono una bellissima gara, ti posso parlare di quell’emozione perché è stato il vertice della mia carriera. Ero molto incredula, non mi sembrava vero di essermi allenata tanto per questo ed esserci arrivata, e poi tanta felicità e tanta contentezza, una sorta di riscatto per tutto l’impegno che io ci avevo messo ed un senso di pace con sé stessi. Il lavoro paga sempre, me lo insegnò Federica Foghetti, che mi diede la spinta per continuare.
    •    Quale successo ti è rimasto nel cuore?
La finale della coppa del mondo, anche se c’è un’altra gara che mi è rimasta nel cuore, che secondo me mi ha permesso di vincere poi i mondiali, è stato un campionato europeo ,che ho fatto quasi due mesi prima, andò malissimo, arrivai ventottesima su trentadue, e secondo me mi diede la spinta per arrivare poi prima ai mondiali. Se non fosse andata così male non ci sarei riuscita. La perdita mi ha messo a “nudo” ed io mi sono presa le mie colpe senza darle all’allenatore, al caldo, al freddo ,… Abbiate il coraggio di assumervi le vostre responsabilità.
    •    Come riesci a conciliare il ruolo di atleta, mamma e assessore allo sport nel comune di Monterotondo?
Lo sport mi ha dato tanta gestione del tempo. Nella prima parte della maternità è stato più difficile fare la mamma, quando ho avuto una persona che dipendeva, e dipende solo da me, mi sono saltati un po’ gli schemi, ma adesso sono riuscita a ritrovare un equilibrio e sto bene. Ho dovuto rivalutare tutto perché prima c’ero solo io ed ora non sono più sola. Penso che se fossi atleta adesso vincerei molto di più, perché la nascita di Pietro mi ha dato una visione completa e serena della vita. Prima vivevo solo per lo sport, ma ora ho scoperto che ci sono tante belle cose oltre allo sport.
    •    Come viene vissuto lo sport a Monterotondo? Quali progetti hai messo in campo tu?
Penso che a Monterotondo ci sia una bella realtà sportiva. Quando ho preso l’assessorato avevo l’obiettivo di cercare di potenziare l’offerta delle discipline, portare dei nuovi sport in parte ci sono riuscita in parte no. Per esempio era partito molto bene il tennis da tavolo ed adesso si è dovuto bloccare perché non ci sono più gli spazi, questo mi dispiace molto, però è partito molto bene il pattinaggio a rotelle anche se vorrei farlo crescere. Sono da una parte contenta perché ho portato delle novità come la primavera dello sport. Mi piacerebbe creare nuovi centri ma non ho le fonti economiche. Ho provato anche a far partire il rugby.
Facendo l’assessore ho imparato ad entrare in “punta di piedi” perché qualcuno si potrebbe sentire minacciato
    •    Come ti sei trovata ad aiutare l’esercito?
Ho fatto l’atleta per una società nazionale fino al 2004 poi ho fatto un concorso da ufficiale nell’esercito, perché mi volevano come atleta. La mia carriera da atleta adesso è finita ed ora lavoro per il Coni. Però siccome avevo una preparazione fisica per l’equitazione abbiamo trovato un accordo tra le parti.

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Enrico Maria Catani e Giorgia Catani II A
I.C. Giovagnoli di Monterotondo

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