GUIDONIA - Blitz nella kasbah, il Tribunale recupera 9 alloggi occupati

Accesso del custode giudiziario nel “palazzaccio” di via Tiburtina: sigilli alle porte e grate di protezione. Ne mancano ancora 18 da liberare e vendere all’asta. Nel 2019 il via libera del Prefetto allo sgombero, rimandato a dopo il 30 giugno causa Covid

Tre appartamenti liberi erano stati recuperati e protetti con le cancellate a gennaio. Ieri, giovedì 14 maggio, ad altri 5 alloggi sono state installate le grate mentre ad un sesto sono stati apposti i sigilli alla porta blindata.

Sono i primi spiragli di speranza per il palazzo al civico 149 di via Tiburtina a Villalba di Guidonia, uno stabile occupato da anni e trasformato in una specie di kasbah tra occupazioni, illegalità, spaccio e malaffare. Si tratta di un fabbricato dove attualmente 11 famiglie proprietarie di altrettante abitazioni convivono con altri 18 nuclei di varie etnie, romeni, albanesi, rom, egiziani e qualche italiano, che occupano i 18 appartamenti che mancano per essere messi all’asta dal Tribunale di Tivoli insieme ai nove recuperati dal custode giudiziario, l’avvocato Angela Cerignoli.

Il legale ha effettuato le operazioni di messa in sicurezza grazie alla “Nemo Spv”, la società cartolare che ha acquisito il credito di 3 milioni 423 mila 656 euro dalla “Banca Popolare Commercio e Industria Spa” presso la quale fu acceso il primo mutuo fondiario da parte della Getraco, la Spa oramai ex proprietaria dello stabile dichiarata fallita che deve – tra gli altri – anche 73 mila euro a Equitalia.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - “Il Mille di Miguel”, Simone Cavallaro vince la corsa delle scuole

Nell’estate dell’anno scorso era arrivato il via libera del Prefetto allo sgombero, ma ora è tutto rimandato a dopo il 30 giugno a causa del Coronavirus. Tuttavia lo sgombero è appeso alla disponibilità economica di chi deve incassare le somme dalla vendita dello stabile, su tutti la “Nemo Spv”.

Vale la pena ricordare che il palazzo di via Tiburtina 149 da tre anni è una specie di kasbah, uno stabile da film, tipo quelli della serie “Gomorra”, coi ballatoi trasformati in discariche con wc divelti, materassi e sacchi della spazzatura accatastati sulle scale, porte sfondate, fili elettrici volanti dalla centralina dei contatori ufficialmente staccati. Le pareti nere per i ripetuti incendi dovuti ai corto circuito. Tutto a dispetto di due ordinanze di sgombero. La prima datata 21 luglio 2017 a firma del giudice dell’esecuzione immobiliare Adriana Mazzacane, la seconda emessa a luglio 2018 dal giudice Marco Piovano, sempre su istanza dell’avvocato Cerignoli che due anni fa presentò pure una denuncia in Procura sfociata in un maxi blitz eseguito dai carabinieri il 12 febbraio 2018.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Strade Sicure, scattano i sensi unici nel quartiere

Militari dell’Arma, Unità Cinofile, vigili del fuoco, personale dell’Enel setacciarono da cima a fondo il condominio. Risultato? Decine di persone denunciate per l’occupazione degli immobili e per allacci abusivi degli impianti alla rete elettrica, senza contare alcuni clandestini rientrati illegalmente nel territorio dello Stato. Ma il giorno dopo era tornato tutto come prima.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.