Denise Pipitone e il “giallo” della telefonata

L’ex procuratore capo di Marsala:“ Resto convinto malgrado l’assoluzione che il fatto sia maturato nell’ambito familiare e nasce da un vero e proprio odio di Jessica Pulizzi”   

Continua a rimanere al centro dell’attenzione dei media e non solo il caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo in provincia di Trapani nel lontano 2004.  Dopo le dichiarazioni inequivocabili dell’ex procuratore capo di Marsala, Alberto Di Pisa, convito del coinvolgimento della sorellastra Jessica Pulizzi e di sua madre Anna Corona potrebbero emergere nuovi sviluppi. La mamma della sfortunata bimba ha chiesto di analizzare l’audio delle intercettazioni delle telefonate tra Jessica Pulizzi e Anna Corona con le nuove tecnologie che ai tempi del rapimento non erano ancora note. Il motivo è l’enigma su alcune parole e un contenuto giudicato quantomeno sospetto. “Spero venga fatto, perché lì si parla di Denise, è quello l’oggetto del contendere”, chiede Piera Maggio insistendo sull’analisi. Secondo l’interpretazione dei carabinieri Jessica Pulizzi avrebbe detto: “Mentre che camminavo mi ha visto …(inc..)… le ho sorriso e mi sono fermata con lo scooter”. Mentre secondo il perito del tribunale le sue parole sarebbero: “Mi ha visto a me, dice: “Dove Denise?”. Lui mi voleva (picchiare)”. Inoltre, l’ex procuratore capo ha recentemente affermato “Io resto convinto malgrado l’assoluzione che il fatto sia maturato nell’ambito familiare e nasce da un vero e proprio odio che Jessica Pulizzi nutriva nei confronti di Piera Maggio e della bambina,  perchè il padre era andato a convivere con la Maggio lasciando la madre Anna Corona”.

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