Nasce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale

Al via l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), approvata dal Consiglio dei ministri: impiegherà all'inizio 300 persone

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).

Si tratta di un organismo pubblico che farà capo alla presidenza del Consiglio. Pur avendo una sua autonomia al di là delle strutture di intelligence, l’Agenzia viaggerà sotto il controllo del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), cui spetterà il compito di mettere a punto le strategie per rispondere con efficacia agli attacchi informatici attraverso appunto strumenti di cybersicurezza. Compito di nominare il direttore generale dell’Agenzia  (che sarà in carica per 4 anni, rinnovabili per altri 4) è il presidente del Consiglio, dopo la consultazione con i rappresentanti di una nuova struttura, cioè il Comitato interministeriale per la cybersicurezza (Cics).

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Al momento dell’attivazione saranno impiegate 300 persone che entro il 2027 potrebbero diventare 800; non ci saranno più di 50 consulenti e non oltre 34 dirigenti di cui 10 a livello di direzione generale. A tutte queste persone che lavoreranno all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale spetteranno stipendi equiparati ai dipendenti della Banca d’Italia.

Grazie all’Agenzia, sarà aumentato il livello di sicurezza delle tecnologie con cui operano le pubbliche amministrazioni, nonché di tutti gli operatori che forniscono servizi digitali allo Stato. In questa ottica, il suo ruolo sarà quello di essere l’interlocutore unico nazionale per i soggetti pubblici e privati in materia di misure di sicurezza e attività ispettive in ambito di sicurezza nazionale informatica. Si tratta di misure assolutamente necessarie sempre, ovvio, ma soprattutto in previsione dei provvedimenti del Recovery Plan.

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