Mancano le materie prime e non si trovano biciclette

Il Bonus Mobilità ha permesso a tanti di comprare biciclette di qualità con sconti fino a 500 euro. Ma finito l’incentivo, i consumatori devono fare i conti con altri problemi: senza materie prime e componentistica, le dueruote non si trovano!

Il Bonus mobilità, che permetteva di avere uno sconto fino a 500 euro sulle biciclette (o su monopattini elettrici), è finito da tempo e ha lasciato un po’ di rovine… nel senso che adesso, soprattutto le dueruote, non si trovano nei negozi. Lo abbiamo verificato nell’ultimo numero di Tiburno in edicola dal 15 giugno, andando a controllare nei negozi del nord-est. Se ci sono persone che vogliono comprare biciclette di ultima generazione, bene, bisogna scordarlo, almeno per il momento. Per averne, bisogna aspettare sei-otto mesi e talvolta ancora di più. Il Bonus Mobilità ha avuto la sua responsabilità, assieme al Covid: tutti pazzi per le biciclette, anche perché pedalare per un sacco di mesi è stata l’unica attività possibile con la chiusura di palestre e piscine. Ora però le bici non si trovano anche perché mancano i pezzi per realizzarle, pezzi che arrivano in particolare dalla Cina e da Taiwan, ma anche da Polonia e Romania, le cui aziende sono rimaste serrate per la pandemia e ora devono fare fronte alle grandi richieste che arrivano non solo dall’Italia ma da tutta Europa. Non si trovano pure le materie prime, sempre per lo stesso motivo, assenza di produzione: acciaio, plastica, litio per le batterie (che servono per la pedalata assistita che ha caratterizzato modelli elettrici molto apprezzati dai consumatori) e via dicendo. Ci si è messo di mezzo (e non è un modo dire), pure l’incidente di qualche tempo fa sullo Stretto di Suez dove una nave messa di traverso nel canale non ha permesso il passaggio di altre imbarcazioni che portavano materiali e pezzi di ricambio.

Insomma, in attesa di tempi migliori, quando i magazzini dei negozi potranno essere di nuovo riforniti di biciclette a gogo, c’è comunque da dire che l’incentivo ha funzionato (se solo si fosse pensato a questo andamento lento della produzione). Le risorse finanziarie disponibili sono state pari a 202,3 milioni di euro e c’è stato il coinvolgimento di 5.679 negozi fisici e on-line. Tra i beni acquistati, pari a 662.293, le bici sono state 483.474 (il 73% del totale), mentre i micro-veicoli a propulsione elettrica si sono fermati a 165.573 (25%). Una piccola percentuale, 13.246, appena il 2%, è andata ai servizi di mobilità condivisa, che sarebbero modalità di spostamento impiegando appunto mezzi e veicoli ‘condivisi’, pubblici ma anche privati, i cosiddetti sharing mobility, sotto forma di scooter o bike. A ottenere lo sconto sono stati soprattutto i maschi, 63% del totale, mentre la fascia di età più rappresentativa è stata quella tra i 26 e i 45 anni, quasi la metà delle richieste.

 

 

 

 

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