Disegno legge Zan … Addio?

Approvato alla Camera nel novembre 2020, attualmente in Commissione Giustizia al Senato sarà ridimensionato mentre infuria il dibattito

Chi aveva cantato vittoria forte di una maggioranza già collaudata nel precedente governo dovrà schiarirsi l’ugola. Italia Viva fa inversione ad U. Chiede di cambiare il testo. I nodi del contendere sono identità di genere e scuola. E poi c’è quella spada di Damocle del voto segreto dove i franchi tiratori potrebbero essere assai di più che semplicemente la squadra di Matteo Renzi. L’ex sindaco di Firenze è oramai specializzato nel rompere gli incantesimi. Può essere proprio lui il punto di caduta per una legge che profondamente non vuole nessuno, se non per la scommessa di apparire progressisti, illuminati, pluralisti con una riforma costi zero.
Il dibattito nasce dall’estensione della legge Mancino che colpisce chi discrimina e istiga a reati mossi da omofobia. Questa discussione ha prodotto diverse proposte: Scalfarotto, Boldrini, Perantoni e Bartolozzi. Il democratico Zan le ha messe insieme per farne un testo unico. Dieci articoli per cui chi si fa latore di pensieri e atti omofobici è accomunato al reato sancito dall’articolo 604 bis del codice penale dove si prevede la reclusione per chi si macchia di razzismo, avversione alla disabilità e odio religioso.
Oggetto del contendere con la Santa Sede è anche il fatto che per creare una formazione permanente alla cultura dell’inclusione, nel disegno di legge si prevede la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
La prima proposta è del 2013, mentre il testo Zan è stato inserito nelle discussioni della commissione Giustizia della Camera nell’autunno del 2019.
Se si volesse mandare un segnale forte e chiaro contro l’omofobia in tutte le forge basterebbe introdurre un aggravante di pena per chi commette un reato dettato da questo movente. Ma si preferiscono le approvazioni eclatanti e le discussioni infinite.
Condividi l'articolo:
LEGGI ANCHE  PALESTRINA - Elezioni, Italia dei Diritti vuole candidare Gabriel Garko capolista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.