Green pass a due livelli

Al ristorante con una dose di vaccino. Doppia dose per i luoghi più affollati

Restrizioni

Geen pass con una dose di vaccino per andare al ristorante al chiuso, con doppia dose per i luoghi più affollati.

È questa una delle ipotesi su tavolo del Governo da sottoporre oggi all’esame dei presidenti di Regione. L’idea è quella di diversificare gli spazi dove più alto è il rischio di contagiarsi prevedendo un doppio livello di obbligo del green pass. In questa prima fase potrebbe essere sufficiente una sola dose di vaccino (ma anche un tampone negativo, oppure il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti) per andare nei ristoranti al chiuso e in tutti gli altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento. Una doppia dose sarebbe invece obbligatoria per i luoghi affollati, dove alto è il rischio di assembramento.

Il Green pass dovrebbe entrare in vigore a inizio agosto. Ma c’è un problema: dare il tempo ai non vaccinati di non restare esclusi da alcuni servizi essenziali, come i trasporti. Ecco allora la possibilità di un primo uso della certificazione verde con regole  per eventi e ristoranti al chiuso, e un secondo documento  più restrittivo, a settembre, che vieti o limiti ogni tipo di trasporto a chi non è vaccinato.

Oggi il Green pass viene riconosciuto a chi ha fatto un tampone nelle ultime 48 ore, a chi ha avuto la malattia nei 6 mesi precedenti e a chi ha fatto la prima dose del vaccino da almeno 15 giorni. È questo un punto critico, poiché una sola somministrazione secondo gli esperti non protegge dalla variante Delta. A questo proposito si sta pensando  di copiare il Green pass europeo che viene rilasciato a 15 giorni dalla seconda dose.

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