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Fare l’insegnante (in Italia) non conviene: lo spiega il rapporto Ocse

E fa il punto sull’istruzione in senso lato nel report Education at a glance 2021

Il rapporto Education at glance 2021 dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) come d’abitudine ogni anno curiosa sul mondo dell’istruzione a livello globale. La prima informazione è questa: la retribuzione media di un docente italiano (33mila euro) è inferiore a quella dei suoi colleghi in giro per il mondo (fino a 51mila euro all’anno). Non solo: dal 2008 gli stipendi degli insegnanti sono diminuiti del 5%. E così, soprattutto se si è maschi, scegliere di lavorare in una scuola, è prima di tutto una vera vocazione (dice l’Ocse, come se per le femmine andasse bene tutto, e si facesse ogni lavoro senza passione, solo per portare a casa i soldi per la pagnotta, il che ci sta eh, però…). Secondo i dati, per un giovane che dovesse decidere di diventare docente, lo stipendio è di qualcosa come il 56% in meno rispetto a un altro lavoro.

Anche per le insegnanti ovviamente gli stipendi sono al di sotto di quelli di altri paesi europei (qualcuno dice che però altrove le ore di lezione sono maggiori rispetto a quelle italiane), ma nella scuola c’è una specie di parità dei sessi sulla busta paga. In altri lavori, a parità di titolo di studio, prendono tra l’8 e il 20% in meno dei colleghi maschi.

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