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Niente da fare, non se ne esce fuori dalle bollette sempre più pesanti: come reagiscono le aziende del nostro territorio davanti a questo problema?

Sì, rischiamo di essere ripetitivi, ma i rincari che rendono pesanti le bollette sono un argomento che certo non si può mettere all’angolo. Al problema dell’aumento dei prezzi non sono ovviamente esentate le aziende, a livello nazionale e del nostro territorio. Abbiamo raccolto qualche parere di responsabili di alcune imprese diverse, diversissime tra loro, per settore, addetti, fatturati, mission, ma accomunate dai rincari.

Gestire meglio le politiche energetiche

Paolo Pompei, presidente e amministratore delegato della Trelleborg Wheel System di Villa Adriana, conferma che effettivamente il rialzo dei prezzi di elettricità e gas rappresentano “un costo importante nel nostro processo produttivo, quadruplicato rispetto al 2020. Ci costringe ad aumentare i prezzi in maniera rilevante e nel medio termine avrà un effetto sulla domanda”. Aggiunge: “Siamo un paese ancora non organizzato nella gestione nazionale delle politiche energetiche e spero che l’onda inflativa ci porti ad affrontare con più serietà questo problema”.

È tempo di scelte green

Carlo Rocchi, managing director della Cosmolight di Guidonia, ditta che si occupa di illuminazione per teatri, cinema, televisione, ci dà i “numeri” della sua ultima bolletta dell’elettricità, ricevuta proprio il 17 gennaio: 6500 euro contro i 2500 del trimestre precedente. Una sorpresa, chiamiamola così, decisamente grossa da digerire, che comporterà un ritocco al rialzo dei prezzi dei loro prodotti. Ma per Rocchi si tratta di una occasione per rivolgersi ai vantaggi, economici ed ambientali, offerti ad esempio dai pannelli solari, attivandosi da subito per capire costi e opportunità, non facendosi tuttavia illusioni che pure questo comparto non sarà esattamente economico, perché è realistico pensare a un aumento di prezzi anche là. Però, dall’elemento negativo, leggi bolletta pesante, viene maturata la positiva idea di prestare maggiore attenzione, più che in passato, alle energie rinnovabili, un passaggio del resto inevitabile verso una transizione ecologica che, è solo questione di tempo, farà parte delle nostre vite a tutto tondo.

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Fuori dal disastro solo nel 2023?

In una attività basata sull’energia elettrica che rappresenta uno dei maggiori consumi e relativi costi, in questo momento ci sono “botte non indifferenti” sulle bollette, spiega Giuseppe Paci, il direttore dello stabilimento Buzzi Unicem di Guidonia. Il costo dell’energia elettrica qui è molto elevato e quindi è un grosso peso. C’è qualcuno, del “fronte” degli ottimisti, che parla di una bolla speculativa e che entro il primo semestre dell’anno gli aumenti si dovrebbero sgonfiare. Però, tra gli addetti ai lavori del settore c’è la convinzione, soprattutto considerando l’espansione del Covid e delle sue varianti, che quest’anno scivolerà via così, si pensa che cambierà qualcosa solo nel 2023. Il direttore Paci è tra questi ultimi, di fronte a un inizio anno caratterizzato da rincari talmente elevati da risolvere difficilmente in pochi mesi. Nel frattempo? Si affrontano le difficoltà nel migliore dei modi. Soprattutto non perdendo mai la speranza, aggiungiamo.

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