TIVOLI – Quintiliolo, i soldi stanziati non bastano: servono altri 91 mila euro

L’appalto per riaprire la strada era stato aggiudicato col 23,69% di ribasso, ma ci sono stati imprevisti

Quando l’appalto venne aggiudicato, più di qualcuno storse il naso davanti al ribasso col quale la ditta vinse la gara. Ma durante l’esecuzione dei lavori sono prima emerse circostanze impreviste e imprevedibili, poi alcune criticità non interessate nel progetto originario.

Così il cantiere per riaprire dopo oltre 4 anni via di Quintiliolo, a Tivoli, costerà più dei 349 mila 656 euro e 55 centesimi stabiliti dal contratto stipulato il 20 dicembre 2023 (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

E’ quanto emerge dalla determina numero 2751 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA – firmata ieri, giovedì 25 luglio, dal dirigente alla Viabilità della Città Metropolitana di Roma Capitale Giovanni Quattrociocchi.

Con l’atto viene approvata la Perizia di Variante con un aumento di spesa pari a 91.431 euro e 96 centesimi rispetto all’importo contrattuale dei lavori, che lo porta alla cifra netta complessiva di 441.088,51 oltre IVA di legge.

E’ questa la somma che verrà erogata alla “Impresa Giorgio Lanzetta Spa” di Roma, la ditta alla quale il 26 aprile 2023 Città Metropolitana aveva aggiudicato l’appalto per la sistemazione del tratto stradale di via Maria Santissima di Quintiliolo interessato dal dissesto e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’incrocio tra via Maria SS di Quintilolo e la Strada Provinciale 31a “Tivoli-Marcellina”.

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Una strada fondamentale per la viabilità del quadrante che collega le periferie di Campolimpido e Paterno col Centro storico di Tivoli e che è stata chiusa per una frana dall’oramai lontano 8 giugno 2020.

Dalla determina numero 2751 emerge che durante la realizzazione dei lavori circostanze impreviste e imprevedibili hanno determinato la redazione della variante in corso d’opera con aumento di spesa e che in corso d’opera sono state rilevate ulteriori criticità non interessate nel progetto originario.

In particolare, l’interferenza di monte dei micropali del diametro di 200 millimetri con i collettori per una lunghezza di circa 30 metri.

Come si giustificano i 91.431 euro e 96 centesimi in più?

La somma è considerata necessaria per le seguenti lavorazioni:

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– Riduzione della larghezza della fondazione dai previsti 3.20 metri a 2.10 metri. L’interasse tra pali passa così da 2.60 a 1.60 metri;

– Spostamento della fondazione verso valle di 25 centimetri in modo da allontanare l’intera struttura dai collettori ACEA e contemporaneamente si riduce la lunghezza dello sbalzo;

– Ulteriore riduzione dello sbalzo, in corrispondenza del massimo ampliamento, di 30 centimetri allo scopo di contenere le sollecitazioni indotte dai carichi stradali sulla fondazione;

– Aumento dello spessore della struttura di fondazione da 50 a 80 centimetri per aumentare il peso stabilizzante;

– Aumento della lunghezza dei micropali da 6.00 metri a 8.00 metri;

– Spostamento dei sottoservizi Enel e Telecom, in funzione della nuova configurazione geometrica della soletta di fondazione, nello spazio compreso tra i due allineamenti di micropali (lato valle e lato monte);

– Modifica del sistema di smaltimento delle acque pluviali, che prevede il posizionamento di tubi di drenaggio all’interno del muro a passo di 2 metri.

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