Dopo la metà del XVI secolo, improvvisamente, in tutto il Mezzogiorno si propaga la peste. All’inizio nessuno comprende la gravità dell’evento e non sapendo come contrastare il virus l’epidemia si diffonde davvero rapidamente. In questa fase molto critica i governanti per non creare ulteriore panico decidono di nascondere la verità, cercavano di tenere a bada la popolazione per garantire l’ordine pubblico. Le possibili reazioni incontrollate del popolo rischiavano di essere pericolose per la stabilità dei governi, costretti a fronteggiare senza i mezzi idonei un nemico mai affrontato precedentemente. L’epidemia si propaga dalla Campania fino al Lazio raggiungendo anche San Polo dei Cavalieri e il virus miete una serie infinita di vittima. Alla fine resteranno solo 377 abitanti. Successivamente il centro viene ripopolato e passa sotto la “proprietà” dei Borghese famiglia principesca e papale italiana originaria di Siena, che ha enormemente influenzato la vita politica e non solo della Penisola. Molto tempo dopo, nel 1849, da San Polo dei Cavalieri transitano Giuseppe Garibaldi, Anita e diversi eroici garibaldini tutti costretti alla dopo la caduta della Repubblica Romana.
FGI
San Polo dei Cavalieri. L’apocalisse del XVI secolo
All’inizio nessuno comprende la gravità dell’evento e non sapendo come contrastare il virus l’epidemia si diffonde davvero rapidamente.
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