TIVOLI – “Privilegi per pochi intimi”, scioperano i dipendenti Asl

Fp Cgil e Uil Fpl dichiarano lo stato d’agitazione e invitano i lavoratori ad aderire: “Da eroi a mal pagati e mal gestiti”

 

“Da eroi a … mal pagati e mal gestiti!”. E’ lo slogan col quale oggi, lunedì 7 febbraio Aldo Capobianchi e Igino Rocchi, rispettivamente Segretari Territoriali di Fp Cgil e Uil Fpl, hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale della Asl Roma 5 di Tivoli.

In una nota trasmessa al Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, alla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sul diritto di Sciopero, all’Assessore alla Salute Regione Lazio Alessio D’Amato e al Direttore Generale della Roma 5 Giulio Giorgio Santonocito i due sindacalisti elencano nove motivi dello stato di agitazione e richiedono l’avvio della procedura di raffreddamento e conciliazione come previsto dalla normativa.

I NOVE MOTIVI DELLO STATO D’AGITAZIONE

Il primo punto riguarda la mancata risposta in termini di sicurezza sui posti di lavoro, negli ospedali e in particolare nel Covid Center di Palestrina. Capobianchi e Rocchi contestano anche l’assenza di riscontro all’esposto inviato il 27 dicembre 2020 in termini di organizzazione del personale in servizio presso il Dipartimento delle Professioni Sanitarie.

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A detta dei dirigenti sindacali, nella Asl di Tivoli i privilegi sarebbero riservati a pochi intimi, mentre la maggior parte dei dipendenti subirebbe una lesione dei diritti e mancanza di pari opportunità per il non rispetto nei regolamenti sottoscritti tra Azienda e Organizzazioni Sindacali in merito a Produttività collettiva e individuale, Mobilità, Prestazioni in attività aggiuntiva, Incarichi di organizzazione aggiuntivi ad personam.

Nella nota trasmessa oggi al Prefetto Cgil e Uil denunciano anche l’utilizzo di prestazioni straordinarie e pronta disponibilità senza concertazione Sindacale come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Inoltre il personale nuovo assunto non sarebbe assegnato con conseguente perdita economica di indennità specifiche legate alla sede di lavoro e mancata identificazione del rischio lavoro correlato.

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INDENNITA’ NON PAGATA A CHI LAVORA A CONTATTO CON PAZIENTI COVID

Come se non bastasse, al personale a contatto con pazienti Covid non è stata ancora pagata l’indennità di malattie infettive. E ai lavoratori che hanno fatto richiesta di allattamento a rischio, ricongiungimento familiare e mobilità il Dipartimento delle Professioni Sanitarie della Asl non avrebbe fornito risposte. Come non le avrebbe fornite sulla questione della decurtazione di 30 minuti di lavoro al personale operante su tre turni per la concessione del Buoni Pasto.

L’ultimo motivo dello sciopero riguarda le risposte da fornire agli utenti in merito alle liste di attesa e alla ripresa della programmazione delle attività ordinarie no COVID 19.

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