Delicata e con una meravigliosa e massiccia fioritura. L’Istituto VILLÆ nell’ambito del nuovo progetto “Delizie Estensi” ha presentato ieri nel Giardino dei Melangholi, la Rosa arsa “Estensis”, brevetto botanico esclusivo commissionato appositamente per i giardini delle Villae.
Alla rosa arsa è stata dedicata una esposizione al centro del roseto del Teatro di Venere appena riaperto ma presente già nell’impianto originale cinquecentesco del parco.
La nuova cultivar proveniente dai laboratori di ricerca dei vivai storici Barni di Pistoia verrà finalmente messa a dimora dopo lunghi anni di ricerca e dopo aver debitamente superato tutti i test richiesti per la registrazione del marchio presso la Camera di Commercio di Pistoia.
La nuova rosa dedicata alla villa estense ha come caratteristiche peculiari il portamento arbustivo compatto a mazzi con fiori semplici dal delicato colore rosa albicocca portati in numerosa quantità sulla pianta. Inoltre, risulta essere particolarmente resistente alle avversità e presenta una spiccata tendenza alla rifioritura.
La rosa soprattutto nelle varietà alba e gallica era del resto un elemento fondamentale all’interno dei giardini fin dal medioevo. Insieme alle piante aromatiche e alle “verzure” costituiva un’essenza indispensabile nella composizione del Giardino dei Semplici e rappresentava un elemento fondamentale per la preparazione di estratti utili non solo in cucina, ma soprattutto per la cura del corpo.
Non è un caso che, negli affreschi di Villa d’Este realizzati da Girolamo Muziano, venga spesso rappresentata insieme a ortaggi e frutti di stagione, in festoni e cornici decorative, a significare la sua presenza e importanza nella composizione paesaggistica del giardino fortemente voluto dal Cardinale Ippolito II d’Este e affidato all’architetto Pirro Ligorio.
“Alle sottili attinenze che intercorrono tra imitazione ed originalità – commenta il direttore delle Villae, Andrea Bruciati – si aggiunge un nuovo prestigioso ibrido la Rosa arsa “Estensis”, in angoli dove le essenze fiorite dominano stagionalmente il rigore delle siepi sempreverdi. In un tripudio di infiorescenze al Teatro di Venere, recuperato e ripristinato con varietà antiche, abbiamo scelto di omaggiare la singolare creatività di Italo Calvino, per generare una nuova narrazione ispirata in questa occasione dal romanzo “Il visconte dimezzato”. Vicino alla sensibilità dell’intellettuale, attraverso questo evento, il giardino racconta la sua storia di bellezza e fragilità, scritta, modellata e disegnata con pietre, alberi, siepi, fiori ma soprattutto acqua e apparati scultorei antichi. Il pubblico è invitato a scoprire la sorprendente ricchezza artistica, botanica e paesaggistica di questo angolo della Villa, in cui si svela il rinnovato Teatro di Venere”.
L’allestimento sarà aperto al pubblico dal 16 maggio e fino al 21 giugno 2023