Visite mediche a distanza, recuperiamo il tempo perduto

I finanziamenti del PNRR vogliono colmare il ritardo del nostro paese rispetto il resto d’Europa

Visita medica usando il computer, attraverso la telemedicina. Si tratta di un impegno e un investimento già presente sul piano dei progetti del PNRR. E sarebbe una grande svolta nell’organizzazione della Sanità che così sarebbe in grado di risolvere molti casi senza inutili attese dal medico. Il problema però è quando si arriverà al traguardo di questo percorso iniziato. Il metodo, come sempre, è arrivare con gradualità. Si prendono delle aree o degli ambiti di interesse specifico per far partire il progetto. Nel 2025 dovrebbe arrivare all’utenza di trecentomila persone. E se così fosse già sarebbe un grande risultato per la telemedicina perché una volta affermato il metodo, si ritiene agevole diffonderlo come una buona pratica.

Il problema ora è che la rimodulazione del PNRR ha alzato l’asticella degli impegni e i tecnici di Agenas stanno preparando il collaudo della piattaforma nazionale che si prevede partirà a gennaio, anche se la vera operatività viene stimata per giugno. Sono questi i prossimi passi per l’avvio di una delle più attese riforme della sanità futura, anche nell’ottica di una integrazione con il rafforzamento della medicina del territorio.

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La metà delle farmacie si annuncia già allertata alla grande svolta. Il punto di inizio dovrebbe essere gennaio. Si potranno effettuare visite di Elettrocardiogramma, holter pressorio, spirometria dalla farmacia, senza spostamenti e attese in laboratori di analisi mediche.

Un passaggio importante consiste nel coordinamento coi medici. Sempre dal prossimo anno dovranno avere a disposizione una postazione per la tele-visita. In tal senso si prevede una gara di duecento milioni per ottenere la disponibilità dei dispositivi elettronici. In questo modo, secondo quanto dichiarato, si intende superare le differenze di capillarità del servizio sanitario, specialmente tra nord e sud. Ma appare un obiettivo dichiarato solo a parole essendo il nord d’Italia la parte del paese più organizzata sotto il profilo telematico.

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Ma già la metà delle farmacie in Italia si è organizzata per iniziare ad effettuare, pur limitatamente, servizi diagnostici a distanza. Secondo Federfarma l’elettrocardiogramma è erogato dal cinquantadue per cento delle farmacie italiane. Sempre una su due farmacie offrono servizi di holter pressorio e cardiaco. La spirometria invece appare meno diffusa (8%) ma il 56% vuole effettuarla al più presto.

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