GUIDONIA – Maltratta e picchia la mamma dei suoi figli, condannato

Lui 27, lei 23 anni, genitori di due bambini: una relazione durata 2 anni e iniziata su Internet

Si erano conosciuti su un sito di incontri, dopo nemmeno un anno erano genitori del primo figlio e nei successivi 14 mesi avrebbero dato alla luce anche la femminuccia.

Ma la convivenza si rivelò fin da subito burrascosa, costellata di insulti e botte, di separazioni momentanee e riconciliazioni, fino alla rottura definitiva e alla denuncia.

Per questo mercoledì 6 dicembre il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado un 27enne italiano di Guidonia Montecelio a 3 anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della ex convivente, una ragazza italiana di 23 anni, mamma dei suoi figli di 3 e 2 anni.

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – ha escluso le aggravanti dei futili motivi e dell’aver commesso il fatto alla presenza dei minori come ipotizzato dalla Procura di Tivoli, ma ha tuttavia condannato l’imputato anche alle pene accessorie dell’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e alla sospensione per 6 anni e 8 mesi della potestà genitoriale.

Secondo la ricostruzione dei magistrati, i soprusi si consumarono in varie fasi in un quartiere alla periferia del Comune di Guidonia Montecelio.

I due ragazzi si conobbero su Internet nel 2019 e pochi mesi dopo lei si scoprì incinta. Per questo a dicembre 2019 la giovane si trasferì nella casa popolare dei genitori di lui a Guidonia e ad aprile 2020 la famiglia si allargò con la nascita del primo figlio.

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Stando alla versione della ragazza, furono mesi di sofferenza fisica e morale, di vessazioni e umiliazioni.

Pare che il 27enne fosse ossessionato dalla gelosia, per questo le avrebbe controllato quotidianamente il telefono cellulare proibendole di avere contatti con amicizie maschili.

Inoltre tra maggio 2020 e giugno 2020 l’uomo almeno in 4 occasioni l’avrebbe malmenata a schiaffi, mettendole le mani al collo nel tentativo di strangolarla.

La goccia che fece traboccare il vaso fu l’episodio avvenuto il 15 giugno 2020 presso un Centro analisi dove la ragazza si era recata per interrompere una nuova gravidanza.

Il 27enne le avrebbe strappato la mascherina dal viso inveendo e colpendola. A quel punto, a giugno 2020, la donna decise di ritornare presso l’abitazione dei genitori di lei a Tor Bella Monaca.

Durante il processo il legale dell’imputato, l’avvocato Pietro Nicotera, ha prodotto le chat WhatsApp in cui la giovane scrisse di amarlo comunque e di voler stare con lui.

Tant’è che la convivenza a Guidonia riprese il 28 luglio 2020 per terminare il 2 settembre 2021, dopo che i due ragazzi a giugno 2021 erano divenuti genitori per la seconda volta.

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La giovane, costituitasi parte civile nel processo insieme al primogenito, ha riferito di essere stata aggredita almeno tre volte dal compagno con schiaffi, tirate di capelli e con un coltello da cucina puntato alla gola urlando: “Se te ne vai coi bambini, ti ammazzo”.

Una volta sporta denuncia, nei confronti del giovane la Procura di Tivoli emise il divieto di avvicinamento, ma a novembre 2022 si presentò sotto casa dell’ex a Tor Bella Monaca, lei lo fotografò col cellulare e a quel punto per lui scattarono gli arresti domiciliari, misura alla quale l’uomo è tuttora sottoposto.

Mercoledì il Tribunale di Tivoli ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali, al risarcimento del danno alla ex al loro primogenito da liquidarsi in un separato giudizio civile riconoscendo alla mamma e al bambino il diritto ad una provvisionale immediatamente esecutiva di 5 mila euro ciascuno, oltre al pagamento delle spese di costituzione di parte civile pari a 1.797 euro ciascuno.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 45 giorni.

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