Sanità, Ordine dei medici di Roma: “la soluzione per Tivoli”

Magi, numero uno dell'OMCEO di Roma, traccia il bilancio 2023 e si sofferma sul rogo dell'ospedale

Mancano pochi giorni alla fine dell’anno ed è tempo di bilanci. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Magi tira le somme: “Il 2023 è stato un anno molto difficile, anche perché si sono consolidati i timori che avevamo già denunciato a inizio anno. Nonostante la buona volontà delle Istituzioni abbiamo vissuto una sanità che è andata sempre più peggiorando a causa della scarsità di risorse economiche disponibili. È evidente che senza le risorse si può davvero fare poco“.

Abbiamo avuto numerosi colleghi che quest’anno sono andati via prosegue Magi. “I pronto soccorso si sono svuotati di personale medico e infermieristico, perché ora anche gli infermieri cominciano a guardarsi intorno, andando nel privato o preferendo la soluzione estera. Ecco dunque che se questa situazione era preoccupante a inizio anno, oggi lo è ancora di più“.

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Le risorse economiche, anche se scarse, sono state utilizzate per i rinnovi dei contratti scaduti. E ricordo che quelli firmati quest’anno sono quelli del 2019-2021 e che le risorse sono sicuramente molto ridotte rispetto alla svalutazione e al potere d’acquisto degli italiani e, dunque, anche degli operatori sanitari“.

Sull’incendio che ha devastato l’ospedale di Tivoli ha aggiunto: “Un fatto che comporterà gravi problemi sanitari per l’area interessata. A Tivoli sono infatti presenti numerosi posti letto, quelli per i pazienti dializzati, il Pronto Soccorso, tanti servizi fondamentali per il nosocomio che raccoglie la popolazione della zona nord-est di Roma. E le previsioni non fanno sperare per il meglio, dato che si parla di sei mesi di blocco della struttura sanitaria. Allo stesso tempo – precisa – abbiamo accelerato la messa in opera del nuovo ospedale, una possibile soluzione proprio per l’area della struttura ospedaliera di Tivoli”.

Intanto il nuovo anno è alle porte e il presidente dell’Omceo Roma aspetta un cambiamento: “Il problema è che nei 20 anni precedenti abbiamo condotto la sanità a un vicolo cieco. Serve una svolta che deve necessariamente passare attraverso il finanziamento della sanità. I segnali sono buoni, si sta mettendo in moto una riforma sanitaria del territorio che lascia ben sperare”.

 

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