GUIDONIA – “Arrivo tra 5 minuti”, operaio scompare dopo aver preso lo stipendio

Il fratello denuncia: “Lo aspettavo a casa, temo sia stato ucciso”

Al telefono aveva rassicurato il fratello che lo attendeva a casa: “5 minuti e arrivo”, avrebbe detto.

Erano le 21,01 di giovedì 21 dicembre, ma da allora non si hanno più notizie di Costel Caraghin, un muratore romeno di 54 anni domiciliato in un appartamento a Ponte Mammolo, estrema periferia Est di Roma, condiviso con un coetaneo connazionale.

Per questo lunedì 25 dicembre il fratello minore, Soare Caraghin, 50enne residente a Villalba di Guidonia, ha presentato denuncia di scomparsa presso la stazione dei carabinieri di Tivoli.

Ai militari l’uomo ha riferito che il giorno della scomparsa Costel indossava un giubbotto nero di pelle, jeans, scarpe nere e zaino nero, anch’esso di pelle.

Alto 1,65 per un peso di circa 63 chilogrammi, corporatura magra, capelli castani e occhi neri, il 54enne ha alcuni segni particolari, ovvero dei serpenti tatuati sulla schiena, una donna tatuata sul petto e un angelo sul braccio sinistro.

Soare Caraghin ha contattato la redazione del quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv per lanciare l’appello e ricostruire le ore precedenti alla scomparsa del fratello, arrivato in Italia nel 2010, sposato con una connazionale e padre di tre figli che vivono tutti in Inghilterra.

Stando alla versione di Soare, verso le ore 19 di giovedì scorso Costel sarebbe andato a ritirare lo stipendio a casa del suo datore di lavoro, un imprenditore edile italiano che abita nella zona di Rebibbia e per il quale il muratore lavora da tre anni.

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Coi 1.200 euro in tasca Costel, che non ha la patente, avrebbe dovuto raggiungere in pullman Villalba di Guidonia dove lo attendeva il fratello Soare.

“Doveva ritirare a casa mia un pacco regalo con abiti e cibo per nostro padre che vive in Romania – spiega Soare – Mio fratello aveva una macchina prenotata per l’indomani, venerdì mattina, a bordo della quale raggiungere la nostra città d’origine”.

Ma nella casa di Soare in via Toscana, nel Centro di Villalba, Costel non è mai arrivato.

“Giovedì sera l’ho chiamato alle 21,01 – racconta il fratello – mi ha risposto dicendo che sarebbe arrivato tra 5 minuti. Trascorso altro tempo, l’ho ricontattato ma il cellulare risulta spento.

Al telefono mio fratello era tranquillo, ma non mi ha detto dove stava. Non so se è arrivato a Villalba e a questo punto non so se mi ha detto una bugia annunciando il suo arrivo tra 5 minuti”.

Soare racconta dei giorni di festa e di angoscia trascorsi a reperire informazioni utili alle indagini dei carabinieri.

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“Ho parlato col datore di lavoro di Costel – continua il fratello – Mi ha detto che è andato a casa sua a ritirare lo stipendio e che sapeva che sarebbe venuto a Villalba”.

Soare ha anche contattato il connazionale col quale Costel condivide un monolocale a Ponte Mammolo.

“Sia a me che ai carabinieri – rivela Soare – il coinquilino ha raccontato che giovedì mattina lui e Costel hanno fatto colazione insieme, dopodiché si sono separati e ognuno è andato al proprio lavoro”.

“Inoltre – prosegue Soare Caraghin – ho contattato un paio di amici connazionali che Costel frequenta sulla via Palmiro Togliatti, in zona Casilina: anche loro mi hanno detto che non lo hanno sentito”.

Soare non ha lasciato nulla al caso, recandosi in due bar di Villalba di Guidonia che Costel frequenta quando è in zona.

“Abbiamo visto le immagini registrate dalle telecamere – spiega – ma giovedì sera non si è visto.

Che idea mi sono fatto?

Penso che qualcuno lo ha ammazzato, mio fratello ha sempre risposto al telefono, non ha mai tenuto un comportamento simile.

Spesso giocava alle slot machine, non posso escludere che qualche malintenzionato lo abbia derubato e possa averlo ucciso”.

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