MARCELLINA – Palpeggia la 16enne, niente galera per il marocchino se va in terapia

Nel frattempo l’extracomunitario si è reso irreperibile

L’ha pedinata fino a casa. E mentre lei apriva il portone, le è piombato addosso e l’ha bloccata per palpeggiarla nelle parti intime.

Per questo ieri, martedì 16 aprile, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a un anno e 8 mesi per violenza sessuale su minore Younes Ez Z., 27enne marocchino residente a Villalba di Guidonia, di fatto irreperibile.

Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Garcea e Giovanna Riccardi – ha condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli e condannato l’imputato alle pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela o all’amministrazione di sostegno, oltre al pagamento delle spese processuali e di 2.033 euro per le spese di costituzione di parte civile della vittima rappresentata in aula dagli avvocati Alessandro Palombi e Michela Tocci di Palombara Sabina.

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La violenza sessuale risale al 13 agosto 2020 ed è avvenuta a Marcellina.

Secondo la ricostruzione dei magistrati, verso l’imbrunire la 16enne stava rincasando, quando era stata notata dal 27enne che all’epoca lavorava come commesso in una attività commerciale di Marcellina.

La ragazza si affrettò a raggiungere la sua abitazione, ma l’extracomunitario la pedinò e mentre la 16enne apriva il portone l’uomo si avventò su di lei, costringendola a subire i palpeggiamenti del sedere.

Le urla attirarono l’attenzione dei residenti e in particolare di uno zio della vittima che si precipitò in strada e a quel punto il marocchino si dileguò.

Ieri le giudici hanno comunque riconosciuto all’imputato il beneficio della sospensione della pena a condizione che entro 60 giorni dalla data di irrevocabilità della sentenza deciderà di sottoporsi ad un corso di recupero di sei mesi presso il “Centro Prima”, noto come “CAM Roma”, il primo centro nella Capitale e nel Lazio per il trattamento psicologico degli uomini maltrattanti.

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In alternativa, il 27enne potrà recarsi presso le associazioni “Maschile Plurale”, “Donna e Politiche familiari”, oppure rivolgersi ad altri Enti ed Onlus che si occupano di prevenzione di violenze psicologiche e del recupero di condannati per reati specifici, purché accreditati con la Regione Lazio.

Durante il processo Younes Ez Z. non è mai comparso in aula in quanto irreperibile.

“Esprimiamo soddisfazione per aver reso giustizia a un fatto tanto grave – commentano gli avvocati Alessandro Palombi e Michela Tocci – Resta la delusione che la sentenza resterà soltanto sulla carta”.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

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