MONTEROTONDO – Bar distrutto dalle fiamme nella notte: il sindaco ordina la messa in sicurezza

Ai titolari imposti verifica e lavori di consolidamento. Indagano i carabinieri

Le fiamme hanno divorato tutto. Il locale, la copertura, le suppellettili e la veranda adiacente.

E’ pesantissimo il bilancio dell’incendio che all’alba di domenica 2 marzo ha distrutto il “Caffè Giardino”, il pub-bar al civico 36 di via Monte Pollino, a Monterotondo Scalo (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Ora per i titolari è arrivato il momento di mettere le mani al portafogli.

 
 

Il “Caffè Giardino”, il pub-bar al civico 36 di via Monte Pollino, a Monterotondo Scalo

E’ quanto emerge dall’ordinanza contingibile e urgente numero 1 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA - firmata oggi, venerdì 14 marzo, dal sindaco di Monterotondo Riccardo Varone.

Col provvedimento viene imposto ai comproprietari delle mura del locale e all’amministratrice della società “Mask Srlcr” di far eseguire sotto la guida di un tecnico qualificato e responsabile una accurata verifica dell’immobile.

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Inoltre proprietari e gestore dovranno eseguire tutti i lavori di assicurazione, consolidamento e definitivo ripristino, anche con l’eventuale realizzazione di opere provvisionali, al fine di garantire le necessarie condizioni di sicurezza.

L’interno del locale completamente distrutto

L’ordinanza contingibile e urgente del sindaco Varone fa seguito al fonogramma inviato nella stessa giornata di domenica 2 marzo dai Vigili del fuoco di Roma intervenuti con più squadre alle 2 del mattino per domare il rogo e a mettere in sicurezza l’area, evitando che le fiamme si propagassero alla palazzina adiacente.

Il perimetro del locale è stato transennato dai vigili del fuoco

Nel fonogramma i vigili del fuoco spiegano che da una successiva verifica è stato appurato che il cimento termico e la propagazione dei prodotti della combustione ha danneggiato la copertura, le suppellettili e la veranda adiacente.

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Per questo è stata prescritta come misura cautelare l’interdizione dell’attività commerciale e delle aree potenzialmente raggiungibili dalle parti pericolanti compromesse dall’incendio.

A indagare sull’origine del rogo sono i carabinieri della locale Compagnia eretina.

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