TIVOLI – “Bergoglio non è il Papa”: prete scomunicato per i video su Facebook e Youtube

In un comunicato il Vescovo Mauro spiega perché don Natale è un eretico

Il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato perché Benedetto XVI non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al munus petrino”.

A pronunciare questa frase non è uno qualunque, ma un sacerdote.

O meglio, ex perché ora non potrà più celebrare messa né avere parte attiva nella vita della Chiesa.

 
 

Don Natale Santonocito durante il secondo video contro Papa Francesco

E’ don Natale Santonocito, il parroco di San Cesareo appartenente alla Diocesi di Tivoli e Palestrina.

Da lunedì 27 gennaio Natale non è più “don” perché è stato scomunicato dal Vescovo Mauro Parmeggiani al termine di un processo penale extragiudiziale che ha accertato la sua colpevolezza e la sua incompatibilità con l’esercizio del sacro Ministero.

Il Cancelliere Vescovile don Jean Willy Bomoi Nkanda

A rendere nota la vicenda è un comunicato della Diocesi di Tivoli e Palestrina firmato dal Cancelliere Vescovile don Jean Willy Bomoi Nkanda in cui viene riassunto il caso balzato alle cronache internazionali.

Tutto è iniziato l’8 dicembre 2024.

Il giorno dell’Immacolata, infatti, don Natale Santonocito ha diffuso la sua prima dichiarazione “contra fidem” per scisma in un video postato su Facebook e Youtube.

Monsignor Mauro Parmeggiani, Vescovo delle Diocesi di Tivoli e Palestrina

Per questo, dopo una riprensione da parte del Vescovo Parmeggiani avvenuta l’indomani, a don Natale erano state “limitate le facoltà ministeriali in via cautelativa” e in un comunicato lo stesso Monsignore aveva invitato tutti i sacerdoti di entrambe le Diocesi ad aiutare i fedeli ad orientarsi davanti alle dichiarazioni del prete.

Ma la riprensione del Vescovo, anziché ridurre il sacerdote a più miti consigli, ha letteralmente scatenato don Natale Santonocito.

Il 14 dicembre 2024, infatti, il parroco di San Cesareo ha pubblicato un secondo video intitolato “Messaggio di Natale”, ribadendo le sue posizioni espresse il giorno dell’Immacolata Concezione.

Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco

“Ai parrocchiani del luogo in cui ho svolto il mio Ministero, a tutta la diocesi di Tivoli e Palestrina e al mondo intero – dice Natale Santonocito nel video – devo gridare questa verità che per molti può essere sconvolgente, ma che in realtà spiega tante cose strane che stiamo vivendo da troppo tempo.

Da 11 anni abbiamo un antipapa: il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato perché Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013, non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al munus petrino, cioè all’investitura di Papa che deriva direttamente da Dio, come è espressamente richiesto dal can. 332.2; bensì papa Benedetto ha pronunciato una dichiarazione in cui rinunciava al ministerium, all’esercizio pratico del potere, e non al papato”.

A quel punto, in un incontro avvenuto nella mattinata del 17 dicembre 2024, il Vescovo ammoniva verbalmente don Natale, il quale durante il processo penale extragiudiziale avvenuto nella stessa giornata ribadiva ancora le sue posizioni su Papa Francesco anche davanti al Giudice Delegato.

Vana la memoria difensiva presentata il 15 gennaio scorso dall’Avvocato difensore ex officio: Monsignor Parmeggiani ha dichiarato la scomunica Latae Sententiae.

Lunedì 27 gennaio il decreto di scomunica è stato notificato a Natale Santonocito, reo di scisma, sempre tramite l’Avvocato difensore ex officio.

A Natale Santonocito sarà dunque proibito celebrare messa e sacramenti, ricevere i sacramenti, amministrare i sacramentali e celebrare le altre cerimonia di culto liturgico, avere parte attiva nelle celebrazioni, esercitare uffici o incarichi o ministeri o funzioni ecclesiastici, porre atti di governo.

Ma non è finita.

Lo scomunicato è inoltre escluso dall’incarico di padrino per battesimo e confermazione. Infine è prevista la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di pentimento.

Nel comunicato a firma di don Jean Willy Bomoi Nkanda la Diocesi sottolinea che il caso è stato reso pubblico “affinché i fedeli esercitino un sano discernimento per evitare ogni forma di coinvolgimento nelle attività proposte dal Santonocito e nell’adesione ai suoi insegnamenti eretico-scismatici”.

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