Tra gli assassini di Lucio Giacomoni, c’è anche un campione di kickboxing. Ionel Mihai Alexandru era una promessa dello sport in Romania. Ma un omicida in Italia.
Il quotidiano on line rumeno, Evz.ro, riportando la notizia di quanto accaduto a Mentana la notte tra venerdì 23 e sabato 24 gennaio, ha raggiunto l’allenatore Gabriel Muntenaşu, ancora incredulo.
Arriva anche in Parlamento l’emergenza sicurezza a Mentana dopo l’omicidio di Lucio Giacomoni. A presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sono stati la deputata Marietta Tidei ed il senatore Carlo Lucherini, entrambi del Partito democratico.
Prima il corteo per le strade cittadine, poi il Consiglio comunale congiunto tra Mentana e Fonte Nuova. Lunedì 26 gennaio (il giorno prima del funerale) una giornata dedicata interamente alla memoria di Lucio Giacomoni e alle richieste di maggior sicurezza da parte dei cittadini. Richieste che sono sfociate in un clima di tensione e sfoghi di rabbia.
Parole di cordoglio per la morte di Lucio Giacomoni e di dura condanna nei confronti degli autori dell’efferato omicido. L’ambasciata della Romania in Italia ha voluto far sentire la propria vicinanza alla famiglia del medico ucciso dai tre romeni con una lettera scritta al sindaco di Mentana Altiero Lodi.
Mentana ha dato l’ultimo saluto a Lucio Giacomoni, il medico barbaramente ucciso nella sua abitazione di campagna nella notte tra il 23 e 24 gennaio. Già prima dell’arrivo del feretro, una folla immensa si era radunata di fronte alla chiesa San Nicola da Bari: pazienti, amici, colleghi, compagni della sua esperienza politica di lungo corso. L’arrivo della salma è stato salutato da un lungo e commosso applauso e dal suono mesto nell’esecuzione del complesso bandistico di Mentana. All’interno della chiesa una grande fotografia di Lucio Giacomoni con la dedica dei suoi figli: “Ciao Papà. Sei il nostro eroe. Ci manchi”.
In centinaia alla marcia cittadina organizzata per ricordare Lucio Giacomoni. Alla testa del corteo partito da piazza Carlo Alberto dalla Chiesa lo striscione con la scritta “Affinché non succeda più, ciao Lucio”, dietro il sindaco di Mentana Altiero Lodi, il collega di Fonte Nuova Fabio Cannella, amministratori comunali e tanti cittadini che non hanno voluto mancare alla manifestazione di lunedì 26 gennaio.
Residente in località Mezzaluna e vittima più volte di furti, promotore di un comitato di cittadini ad hoc, Angelo Virgulti probabilmente ha sentito troppo il tema e si è sentito male durante il consiglio comunale straordinario di lunedì 26 gennaio alla Galleria Borghese. L’esponente di Forza Italia si è accasciato in terra ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Monterotondo per un arresto cardiaco in corso. Dopo le cure e i controlli del caso, il 62enne è stato trasportato all’Umberto Primo e sembra fuori pericolo di vita.
Cercavano i soldi, i contanti, ed erano convinti che il dottore ne avesse in gran quantità in casa. Per questo hanno deciso di organizzargli un vero assalto nella sua abitazione di campagna, stile “Arancia meccanica” per la ferocia con cui è stato portato avanti. Una rapina finita in tragedia ricostruita dagli inquirenti nella notte tra sabato e domenica quando i tre assassini di Lucio Giacomoni, messi alle strette hanno confessato il delitto.
E’ stato ritrovato all’interno della sua villetta di via della Mattonata, nelle campagne di Mentana, il corpo senza vita di Lucio Giacomoni. Nato a Mentana il 27 ottobre del 1943, membro di una famiglia storica mentanese, medico condotto e politico di lungo corso, Giacomoni è stato ucciso all’interno della sua abitazione. Forte lo sgomento dei concittidini, che ora chiedono maggiore sicurezza in zona. E la reazione della politica non si è fatta attendere.
Tre persone fermate per l’omicidio di Lucio Giacomoni. Si tratterebbe di tre stranieri che, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero coinvolte nel delitto del medico 71enne, ucciso intorno alla mezzanotte tra venerdì 23 e sabato 24 gennaio.Secondo quanto ricostruito i tre si sarebbero introdotti nell’abitazione di campagna del pensionato. Probabilmente la situazione gli è sfuggita di mano e dopo la collutazione, con Giacomoni che avrebbe perso i sensi, avrebbero provato a rianimarlo portandolo in bagno. Dopo il decesso avrebbero portato via alcuni beni. Al momento i tre sarebbero in stato di fermo presso la Compagnia dei carabinieri di Monterotondo, e pare abbiano confessato.
