l fuoco distrugge il carro, per salvare il Carnevale sfilano dietro al pick-up

Una “miseria” per un Carnevale storico e sempre partecipato come quello tiburtino che sabato 2 e domenica 3 febbraio, a Villa Adriana e Tivoli, ha toccato il fondo per colpa di un incendio che ha distrutto il carro più bello e colorato, il “Topolino Superbum” del Comitato Contrada Casal Bellini ispirato ai personaggi di Walt Disney.
Eppure, bambini e genitori gravitanti intorno all’associazione presieduta da Vittorio Di Giacinto non si sono persi d’animo, ballando e cantando mascherati da Minnie, Topolino e Paperino dietro un pick-up attrezzato per l’occasione, accodato agli ultimi due carri rimasti e realizzati dal Comitato di Villa Adriana coordinato da Leoniero Proli e da quello del Rione Castrovetere-La Cittadella diretto da Mauro Taborri.
Ultimi superstiti di realtà sociali che hanno dato forfait, come l’associazione “Sorridiamo Insieme” di Tivoli Terme del presidente Rino Verrecchia e il Comitato Rione Paterno di Fabrizio Cacchioni, sempre presenti rispettivamente dal 2000 e dal 1987. Il motivo di fondo è molto semplice: l’animazione gratis del Carnevale e l’opera di volontariato va pure bene, ma rimetterci di tasca propria assolutamente no, tanto più che sponsor non ce ne sono e l’amministrazione comunale per la 38esima edizione non ha previsto un centesimo al contrario di altre iniziative con una tradizione decisamente inferiore.
Di soldi buttati ne sa qualcosa il Comitato Contrada Casal Bellini che giovedì pomeriggio 31 gennaio ha visto letteralmente finire in cenere il carro carnascialesco e il capannone in cui da venti anni si concentravano i sacrifici del gruppo diretto da Di Giacinto.
Erano circa le 16, il presidente e altri cinque membri erano impegnati nella riparazione delle maschere di Topolino, Pippo e Pluto, un’operazione di routine al termine di ogni sfilata in vista di quella successiva.
Il lavoro era quasi finito, mancava un punto di saldatura al naso di Pluto, caduto a terra nella manifestazione di domenica 27 a Tivoli, e i volontari se ne sarebbero tornati a casa dalle rispettive famiglie.
Invece una scintilla è “schizzata” sul tessuto di rivestimento e trasformarsi in fiamme è stato un attimo, favorita dalla cartapesta utilizzata per realizzare il carro. Ci hanno provato in tutti i modi a domare il rogo, i sei membri del Comitato, e vedendo che non c’era più nulla da fare hanno perfino tentato di portare il carro all’esterno del capannone.
Tutto inutile, perché nella concitazione una trave di legno si è messa di traverso bloccando le ruote e a quel punto ai sei uomini non è rimasto che chiedere l’intervento dei vigili del fuoco.
Dopo un’ora di lavoro le due squadre intervenute dal vicino distaccamento di Villa Adriana hanno riconsegnato a Di Giacinto e soci i rottami del carro e del capannone in lamiera, oltre ai resti di centinaia di bottiglie d’acqua e merendine per il gruppo mascherato. Tutto da buttare, comprese attrezzature per un valore complessivo di 15 mila euro, tra cui due gruppi elettrogeni, casse acustiche da 3 mila euro, impianto idraulico da 2 mila euro e pistoni da 900, soldi spesi dal Comitato per dare lustro al Carnevale di Tivoli.
Un Carnevale da ricordare, o meglio da dimenticare.

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