A casa di : Mario Rolando Torzolini “La natura abita in casa mia, da sempre…”

Mario Rolando Torzolini, classe 1938, vive a Monterotondo con la moglie Gianna, dove si è trasferito nel lontano 1967 da Roseto degli Abruzzi.
Ragioniere presso la fornace D.c.b , è ora in pensione, ma vi collabora ancora come consulente. Uomo iperattivo, appena può si dedica alla cura della terra, del giardino e degli animali che possiede, passione trasmessagli dalla famiglia d’origine. Padre di Federica e Simona, il signor Mario è nonno di tre nipotini, che spesso si divertono a scoprire i segreti della campagna insieme a lui.

 

Signor Mario, come è nato il desiderio di investire del tempo nella cura della terra?
“Ho pensato che almeno avrei avuto qualcosa da fare, una volta andato in pensione. In questi quasi tre ettari di terreno ho coltivato per anni il mio piccolo vigneto, ottenendo dell’ottimo vino per la casa. Coltivo tuttora un orto e proprio questo mese ci occuperemo della raccolta delle olive. Amo la genuinità dei prodotti della terra e vedere il risultato dopo avervi investito tanta fatica. Credo che con questa crisi ci sarà un ritorno alla terra, e se così sarà la mia previsione di trent’anni fa  non fu del tutto sbagliata“.
Quali consigli darebbe per la raccolta e la molitura delle olive?
“Bisogna curare sempre le piante di olivo e non abbandonarle a se stesse. Potarle e concimarle al momento opportuno e, arrivati ai primi di novembre iniziare la raccolta, in modo da avere una bassissima acidità nell’olio. Per la molitura mi affido ad un frantoio specializzato nella spremitura a freddo“.
Quali animali alleva nella sua terra?
“Abbiamo i nostri polli, che ci permettono di avere uova fresche ogni mattina. Ho qualche casetta di api che producono del buon miele per il consumo familiare. Cerco di essere attento all’equilibrio ecologico della natura…
Ha costruito una piccola serra in casa, adiacente al salone…
Sì, mi permette di occuparmi delle mie piante anche con il cattivo tempo. Ci sono orchidee, ibiscus, l’azalea e molte altre. Quella a cui sono più legato è una nuova pianta, la Goji Lycium Barbarum, che produce bacche cinesi, antiossidanti naturali. Oppure la feijoa, che darà degli ottimi frutti a novembre“.
Prima ha fatto cenno alla crisi, come si fa a contenere le spese di riscaldamento in una casa così grande?  
“Abbiamo optato per una caldaia a pellet, l’ideale per ambienti molto spaziosi come questo. Rispetto alla caldaia a gas che avevamo, abbiamo riscontrato un risparmio di circa la metà. Oltre ad avere un grande potere calorifero  non rilascia fumi nocivi e possiamo adoperare diversi tipi di combustibili, dal pellet, al nocciolino delle olive, alla sansa.   L’unica pecca è la manutenzione, che deve essere effettuata ogni dieci giorni: devo pulire i residui di ceneri che si creano. Inoltre va alimentata a giorni alterni. Però ha la grande caratteristica di produrre acqua calda, quindi in inverno usiamo il gas solo per cucinare“.
Mario, qual è l’ insegnamento che le preme di più trasmettere ai suoi nipoti?
“La dimensione del tempo, della vita. Piantare un seme, coltivarlo, saper aspettare il momento giusto per coglierne i frutti. È molto importante che i bambini possano ancora fare questo tipo di esperienze, al giorno d’oggi,  saper apprezzare i frutti a seconda della stagione, essere a conoscenza della fatica che si fa per ottenere qualcosa“.

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di Marta Rossi

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