Tivoli – Sabato sit-in a Ponte Lucano contro il “muro della vergogna”

E’ stata programmata per sabato 11 gennaio dalle 14.30 una manifestazione di protesta a Ponte Lucano organizzata dal movimento civico Viva Tivoli. Un sit-in organizzato proprio davanti il Mausoleo dei Plauzi per ribadire la propria contrarietà allo stato di degrado in cui si trova il Sepolcro e per chiedere, anche attraverso una raccolta di firme, l’abbattimento del “muro della vergogna” eretto intorno al monumento.
“Ponte Lucano e il Sepolcro dei Plauzi, cui si ispira lo stemma cittadino, sono, da quasi dieci anni, nascosti alla vista da un orribile muro di cemento armato alto oltre due metri, mentre tutta la zona circostante il complesso versa in un degrado indescrivibile – ha commentato il coordinatore del movimento Urbano Barberini -. Eretto dall’Ardis per “proteggere” la zona dalle esondazioni dell’Aniene, ottiene da allora risultati opposti: ad ogni piena lascia il Sepolcro preda della corrente del fiume e ad ogni temporale causa l’allagamento della via Maremmana.
Per ovviare al secondo inconveniente sono state installate due pompe idrovore i cui grandi tubi di scarico, a vista, scavalcano il muro di cemento. Un vero pasticcio estetico e idraulico al quale si aggiunge un’ orribile tettoia di plastica che funge da copertura di tutto l’impianto, quest’ultimo circondato da un grigliato di metallo che raccoglie rifiuti alimentando così una discarica perenne.
Non solo spreco di denaro pubblico quindi ma danni alla cittadinanza, degrado e pericolo di stabilità nei confronti di un complesso archeologico le cui immagini storiche si trovano in decine di musei nel mondo”.
Per Barberini ed il suo gruppo, ormai lanciati verso le prossime elezioni amministrative, “questo crimine culturale ed economico perpetuato nei confronti non solo di Tivoli, ma dell’Italia e del patrimonio artistico mondiale (ricordiamo che a pochi passi si trovano due famosi siti Unesco, Villa Adriana e Villa d’Este) non è più tollerabile. Con la manifestazione “Via il muro della vergogna” chiediamo, con forza, l’immediata applicazione del protocollo di intesa firmato il 27 settembre 2005 tra i rappresentanti di: Ministero dei beni culturali e del Turismo, Autorità di Bacino del Tevere, Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici del Lazio, Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio del Lazio, Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio, Agenzia regionale Difesa del suolo e Comune di Tivoli finora totalmente ignorato. A tutti gli Enti firmatari chiediamo di mantenere l’impegno preso con la città di Tivoli altrimenti risulterebbe giustificato il sospetto che la costruzione del muro sia stata fatta al solo scopo di eliminare il vincolo esondazione R4 che impediva la costruzione di 60.000 metri cubi della lottizzazione cosiddetta Nathan”.
Da Ponte Lucano all’area coinvolta dalla lottizzazione Nathan il passo, letteralmente, è breve: “Noi riteniamo, inoltre, di dover invitare i costruttori che vogliono realizzare, a poche centinaia di metri da Villa Adriana, in piena Buffer zone (zona di rispetto) tale lottizzazione, di rinunciare ai 180.000 metri cubi destinati a orribili palazzine per diventare mecenati nei confronti della città di Tivoli unendosi agli imprenditori italiani illuminati che già stanno agendo in tal senso. Li invitiamo a partecipare alla realizzazione, nell’area della lottizzazione più lontana dalla Villa imperiale, di un Teatro e un Auditorium per quella che sarà definita la “Città della cultura”. Il Comune di Tivoli, che ancora deve creare il Piano di gestione dell’area circostante il sito Unesco, potrebbe trovare altrove aree di compensazione dove edificare le cubature non realizzate in quel sito.
Si tratta di una sfida che ci sentiamo di proporre per riconciliare la città con chi, finora, non si è dimostrato attento alle opinioni di tutta la cittadinanza tiburtina per uno sviluppo sostenibile, compatibile con l’ importanza strategica del luogo”.
L’appello di Barberini è per l’appuntamento di sabato 11 gennaio: “Sottoscriveremo un appello e ne affideremo simbolicamente una copia all’Aniene affinché la trasporti a Roma tra i suoi flutti. All’imbrunire accenderemo delle fiaccole sulla sommità del muro della vergogna. L’invito a partecipare è rivolto a tutti i tiburtini stanchi di subire passivamente il degrado della città, al mondo della cultura e dell’arte cittadina, nazionale e internazionale, ai politici che intendono assumere l’impegno di restituire dignità a una città che ha il privilegio di ospitare due siti Unesco e altri monumenti di importanza mondiale”.

Condividi l'articolo:
LEGGI ANCHE  TIVOLI - Il 25 aprile si marcia per un’Italia libera e una Palestina da liberare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.