Monterotondo – Pronto soccorso al collasso, il sindaco accusa la Asl RmG

“La situazione del Pronto soccorso è di una gravità inaudita, conseguenza di scelte scellerate dei vertici della Asl a cui si deve obbligatoriamente porre rimedio. I rischi per la salute e per la pubblica incolumità sono tali che sto valutando ogni possibile provvedimento in mio potere in grado di imporre alla Asl di restituire al servizio d’emergenza del SS Gonfalone i necessari livelli di funzionalità”. E’ la durissima presa di posizione del sindaco di Monterotondo Mauro Alessandri alla notizia dell’ennesimo putiferio scatenatosi la notte scorsa presso il pronto soccorso del Santissimo Gonfalone, quando i medici in servizio, al termine del turno di dieci ore, non hanno ricevuto il cambio atteso. Il caos che ne è derivato ha ancora una volta richiesto l’intervento dei Carabinieri, come raccontato da Tiburno.tv.

Quando a settembre l’allora direttore generale della Asl RmG Brizioli e il direttore sanitario Guerriero disposero che tre medici del pronto soccorso del nosocomio eretino dovessero svolgere il 50% delle prestazioni lavorative settimanali presso l’ospedale di Tivoli, l’amministrazione comunale criticò duramente e denunciò pubblicamente l’assurdità di un provvedimento che, per tamponare situazioni certamente gravi nell’ospedale di Tivoli, finiva con l’aggravare pesantemente la condizione di quello di Monterotondo.
“Era fin troppo prevedibile che la situazione sarebbe esplosa – continua il sindaco – e i fatti ci hanno purtroppo dato ragione. In quella occasione scoprimmo tra l’altro che il comune di Monterotondo era stato l’unico tra quelli afferenti il territorio di riferimento della Asl RmG a non essere stato formalmente informato del provvedimento: un vizio di comunicazione sospetto e quantomeno paradossale, non certo l’unico registrato durante la gestione Brizioli”.

Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è poi la vacatio ai vertici della Asl RmG visto che il nuovo direttore generale Giuseppe Caroli, nominato dal presidente regionale Zingaretti, si insedierà soltanto ai primi di febbraio.

“Se nel breve-medio termine attendiamo con fiducia un nuovo corso tanto nelle scelte di gestione aziendale quanto nei rapporti istituzionali – conclude il sindaco – siamo nell’immediato estremamente allarmati per il continuo stato d’emergenza, che devasta medici e infermieri, mette a repentaglio la vita delle persone e deve perciò necessariamente essere risolto. Per quanto mi riguarda non intendo recedere di un passo, farò tutto ciò che è in mio potere, e in tempi strettissimi, per contrastare l’emergenza e per porre fine a quel declino del Santissimo Gonfalone che continuo a ritenere tutt’altro che irreversibile e definitivo”.

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