Tivoli – Nove stipendi non pagati, fisioterapisti del Centro “Grotta” in sciopero

DSC 0013Nove stipendi non pagati e la forte paura di perdere il posto di lavoro. I fisioterapisti che lavorano al Centro di Terapia Fisica a Tivoli, più noto come Grotta, incrociano le braccia ed il servizio che arriva ad interessare decine di pazienti al giorno è di fatto sospeso a tempo indeterminato. DSC 0016Ci sono anche pazienti sulla sedia a rotelle che arrivano davanti l’ingresso della struttura di viale Trieste per poi tornarsene a casa costretti a saltare la seduta per lo sciopero dei professionisti.
“Speriamo che la situazione si risolva – il commento di Carlo Lanciani, pensioanto, classe ’31 -. Siamo tutti solidali con i lavoratori, capiamo i loro problemi ci mancherebbe. Mio nipote fa fisioterapia da 18 anni, è sulla sedia a rotelle, e lui come tanti altri necessita dell’aiuto dei fisioterapisti che lavorano qui”.
DSC 0012Nella mattinata di martedì 8 luglio una quindicina dei dipendenti della struttura, tutti fisioterapisti con contratto a tempo indeterminato e dipendenti della Lazio Service 3000, la società che gestisce il Centro che fa riferimento al professor Pierluigi Moscini,, hanno manifestato con striscioni, bandiere e fischietti davanti l’entrata principale. A supportarli le rsa e i sindacalisti territoriali Fausto Quattrini della Filcams Cgil e Massimiliano Asquini della Ugl.
“Ai dipendenti non sono stati pagati ben nove stipendi – ha spiegato Quattrini – una situazione insostenibile e arrivata al limite della sopportazione. C’è chi ha dovuto bloccare il mutuo, chi non può più pagare l’affito. Ci sono famiglie in grosse difficoltà che si aspettano risposte serie e concrete da parte dell’azienda”.
DSC 0017Una trattativa con la proprietà che gestisce il Centro è stata avviata ma ancora non si vedono luci all’orizzonte: “Lo sciopero dei lavoratori durerà fino a quando non si arriverà ad una soluzione conveniente per i dipendenti. La nostra proposta è di mantenere il livello occupazionale, soprattutto dopo i nove licenziamenti che ci sono stati in poco più di un anno grazie alla legge Fornero. Poi il recupero delle mensilità arretrate con un piano di due al mese. Inoltre vogliamo inserire una clausola nella trattativa in corso, quella che prevede la possiblità di recuperare tutti i soldi che spettano ai lavoratori nel caso arrivino i finanziamenti regionali. La contro proposta che abbiamo ricevuto finora non ci soddisfa per niente. In pratica è stato detto sì soltanto alle due mensilità pagate al mese, senza nessun tipo di tutela per i posti di lavoro”.
Il braccio di ferro è destinato a proseguire e i sindacati vogliono coinvolgere anche il Comune di Tivoli: “Abbiamo chiesto un incontro con il sindaco, aspettiamo di essere convocati”.

Massimo Cimò

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