La mozione presentata dai consiglieri Scharon Egidi e dal delegato all’Ambiente Livio Agostini è stata approvata dal Consiglio.
I motivi della protesta
Con il documento Palombara evidenzia come la perimetrazione sia attesa da anni dalla cittadinanza per “poter svolgere le attività agricole e di allevamento senza gli stretti vincoli imposti dalla normativa vigente”.
Inoltre viene portata avanti l’esigenza “rappresentata da molti proprietari di immobili siti all’interno dell’area che si vorrebbe vedere esclusa dalla perimetrazione del parco, di beneficiare della possibilità di usufruire del Piano caso, di ottenere le concessioni in sanatoria oggi impedite dal mancato rilascio del nulla osta da parte dell’Ente Parco”. Ma non solo, a protestare per i confini dell’area protetta troppo bassi sono anche le associazioni di cacciatori, imprenditori agricoli e allevatori che hanno manifestato le difficoltà nello svolgimento delle loro attività rese farraginose dalle procedure imposte dall’Ente.
Uscire dai confini del Parco significherebbe, da come viene spiegato nella mozione, anche il superamento delle difficoltà nelle riqualificazioni e manutenzioni delle strade rurali.
I nuovi confini
Il Consiglio comunale è arrivato a chiedere di spostare il confine del Parco allineandolo con quello naturale rappresentato dalla strada di Piedimonte e di Pozzo Badino, escludendo quindi le aree al di sotto della strada e sottostanti la zona boschiva del Parco.
