MENTANA – Investe l’amico della ex, compagno violento resta in carcere

Per il 33enne italiano cade l’accusa di un secondo tentato omicidio

Davanti al giudice ha fatto scena muta, d’altronde le accuse nei suoi confronti sono gravissime. Ma il suo legale è riuscito a far crollare quella più pesante.

Resta in carcere il 33enne italiano già noto alle forze dell’ordine arrestato venerdì scorso 12 marzo dai carabinieri di Mentana con le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della ex convivente, oltre che di tentato omicidio ai danni dell’amico, della madre e della sorella di quest’ultimo (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Ieri, martedì 16 aprile, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli Raffaele Morelli il 33enne originario di Tivoli e residente a Marcellina si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il suo legale, l’avvocato Pietro Nicotera, ha contestato la sussistenza del secondo tentato omicidio contro la mamma e la sorella dell’uomo finito nel mirino che aveva trascorso insieme alla ex del 33enne la notte tra sabato 16 e domenica 17 marzo.

Il Giudice Morelli ha condiviso la tesi dell’avvocato e recluso l’uomo a Rebibbia, non applicando la misura cautelare per il reato di tentato omicidio delle due donne.

“Secondo il Pubblico Ministero – spiega l’avvocato Pietro Nicotera il secondo tentato omicidio si ricaverebbe dalle dichiarazioni della mamma e della sorella del ragazzo investito.

Sebbene il mio assistito abbia puntato le donne con l’auto a seguito del loro intervento in difesa rispettivamente del figlio e fratello, non è stata chiarita l’esatta dinamica, la velocità tenuta dallo stesso e le manovre operate dalle due donne per sfuggire all’investimento.

Trattasi, difatti, di ricostruzione fattuale del tutto diversa rispetto a quella del ragazzo investito, che ha chiarito di essere stato puntato con il mezzo che accelerava, per essere schiacciato contro un muretto.

Peraltro, pur volendo ritenere gli atti compiuti idonei al ferimento o alla morte delle donne, deve rilevarsi che il quadro indiziario appare del tutto carente sotto il profilo del dolo del reato.

Difatti, le due donne non sono state oggetto di precedenti minacce, a differenza del ragazzo investito ed erano pure estranee al movente dell’azione criminosa, ricondotto alla gelosia serbata nei confronti dell’uomo.

Sicché, la reazione del mio assistito, scattata solo allorquando le donne sono scese in strada in difesa del figlio e del fratello, è verosimilmente stata mossa dal solo intento di minacciare e spaventare le vittime.

Sicché, il fatto non integra il reato di tentato omicidio e deve essere riqualificato in quello di minaccia”.

Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, il 22 maggio del 2023 il 33enne era stato denunciato ai carabinieri dalla ex compagna, una coetanea italiana di Mentana. La 30enne raccontò non soltanto dell’ultima aggressione avvenuta proprio a maggio 2023, ma di tre anni di soprusi subìti durante la convivenza tra Guidonia Montecelio, Sant’Angelo Romano e Mentana.

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Il cliché sempre lo stesso: esplosioni di rabbia incontrollata e botte da parte dell’uomo letteralmente ossessionato dai tradimenti.

Neppure la denuncia e la fine della relazione ha messo al sicuro la donna e la situazione è precipitata nella notte tra sabato 16 e domenica 17 marzo scorsi.

La 30enne era uscita con un amico che l’aveva riaccompagnata a casa e lui era tornato verso la sua abitazione. Ma ad attenderlo c’era il 33enne al volante della sua utilitaria che lo ha puntato nel tentativo di travolgerlo urlando “Io ti ammazzo”.

Soltanto la prontezza di riflessi ha evitato il peggio all’amico della vittima, rimasto ferito alla gamba destra.

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Pochi istanti dopo sono intervenute la mamma e la sorella dell’uomo, ma in questo caso il 33enne non avrebbe tentato di falciare anche le due donne.

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