Guidonia – Traffico illecito di rifiuti e truffa, blitz all’impianto industriale

Oltre al Noe di Roma sono intervenuti anche i colleghi di Ancona, Campobasso, Firenze, Grosseto, Perugia e Pescara nonché il Comando dell’Arma della provinciai d Roma. Sequestri ed ordinanze emesse dal Gip del Tribunale di Roma che ha accolto le richieste della Direzione Distrettuale Antimafia in relazione ai reati di attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti ed alla truffa.

Rifiuti speciali “declassati” per guadagnare sullo smaltimento
L’indagine – avviata nel 2009 dal Nucleo Operativo Ecologico e coordinata dalla Procura Distrettuale romana – secondo quanto ricostruito ha permesso di accertare come gli indagati, a vario titolo, dal 2008 al 2014, avessero gestito illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti speciali.
In particolare, l’attività investigativa ha consentito di documentare come 7.500 tonnellate – costituiti da fanghi da depurazione prodotti dall’impianto – fossero stati declassati da pericolosi a non pericolosi mediante falsi certificati di analisi, così da assicurarsi ingenti profitti illeciti derivanti dal minor costo di smaltimento degli stessi.

Inoltre – stando a quanto ricostruito dagli investigatori – è stato acclarato come ad ulteriori 9.600 tonnellate di scarti derivanti da grassi prodotti da mense industriali e trattati dalla società finita nel mirino dei controlli fosse stato attribuito un diverso codice di Catalogo Europeo dei Rifiuti tale da figurare tra quelli elencati nell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata alla medesima azienda.

 

Indagini su aggiudicazione di un bando Acea
“L’inchiesta – spiegano dal Comando Carabinieri provinciale – ha altresì accertato come gli indagati, in concorso tra loro, si fossero aggiudicati una gara a procedura negoziata bandita nel 2009 da Acea Ato2 Spa per il “servizio di noleggio mezzi d’opera specializzati da adibire all’esercizio degli impianti di depurazione, adduttrici e sollevamenti fognari nonché alla disostruzione dei fognoli delle fontanelle pubbliche – lotto 1, 2 e 3″, dell’importo di circa tre milioni di euro annui per il periodo 2010/2013, concordando preventivamente le offerte da presentare – così da costituire un “cartello” – peraltro aggiudicandosi due dei tre lotti previsti dal bando, del valore rispettivamente di 1.287.000 e 819.000 euro. La turbativa d’asta – assorbita per prescrizione – ha concretizzato una truffa contrattuale in ragione dei minori ribassi presentati per
l’aggiudicazione della predetta gara”.

 

Nell’ambito dell’indagine 15 perquisizioni presso i domicili degli indagati e le sedi operative delle aziende coinvolte, una delle quali sarà affidata a due amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma per mantenerne la produzione, nel rispetto della normativa ambientale.

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