Gennaro Ventura presta servizio come Carabiniere a Tivoli quando nel 1991 si reca presso un laboratorio chimico ma quando arriva scopre che il perito è stato aggredito e che gli sono anche state sottratte le sostanze stupefacenti che avrebbe dovuto analizzare. L’aggressione, si scoprirà, è stata opera di due uomini che Ventura incrocia sulle scale del laboratorio del perito: sono Raffaele Rao e un complice. Grazie alla testimonianza di Ventura, Rao viene incastrato per rapina e aggressione. C’è un particolare che segna il destino di Ventura: Rao è il cugino di Domenico Cannizzaro.
Ventura, nel frattempo, si congeda dall’Arma e si reinventa fotografo a Lamezia Terme ma la vendetta di Cannizzaro lo raggiunge.
Il 16 dicembre del 1996 Gennaro Pulice, al tempo diciottenne e nuova leva della cosca, uccide Gennaro Ventura con un colpo di pistola e ne occulta il corpo in un casolare. I resti dell’uomo saranno scoperti casualmente sono nel 2008.
Oggi 8 maggio 2017 il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro ha deciso che Pulice, ora collaborate di Giustizia, dovrà scontare dieci anni per l’omicidio di Ventura.