Un territorio minato da anni dove i tentativi di bonifica finora effettuati non sono stati sufficienti e, anzi, la situazione è andata visibilmente peggiorando.
I militanti di Casapound sono andati sul posto per verificare la situazione, lo scorso 4 aprile, e raccontano di un cancello chiuso -paradossalmente- a chiave, per poi trovarsi davanti -dopo 1 km- una distesa enorme di elettrodomestici e non solo.
Federico Rapini, il coordinatore locale, ha spiegato che all’interno, oltre agli elettrodomestici, ci sono anche molti copertoni: “La discarica abusiva a cielo aperto è indecente e probabilmente è una delle più grandi d’Italia. In parte è stata effettuata una bonifica ma è evidente che non sia sufficiente. Se il Comune non ha mezzi sufficienti a disposizione, deve essere dichiarato lo stato di emergenza. Serve un presidio, se necessario anche di tipo militare, per la protezione ambientale”. Rapini mette l’accento sull’emergenza: “La salute dei cittadini è a repentaglio, basti pensare all’estate scorsa quando le persone si sono viste costrette a restare in casa con le finestre chiuse per evitare che il fumo dei roghi tossici entrasse all’interno. Non vogliamo che accada di nuovo”. Domani torneranno sul posto con Mauro Antonini.